Covid-19: anche disturbi gastrointestinali a lungo termine

Lorenzo Marsili A cura di Lorenzo Marsili Pubblicato il 03/11/2021 Aggiornato il 03/11/2021

Sono numerosi i pazienti che continuano a presentare disturbi gastrointestinali come astenia e dissenteria, tra gli effetti a lungo termine del Covid-19

Covid-19: anche disturbi gastrointestinali a lungo termine

Il Covid-19 lascia strascichi anche dopo la guarigione. A rivelarlo è uno studio del Policlinico di Milano, che evidenzia le conseguenze del virus sull’intestino dei pazienti nel lungo periodo. Tra i disturbi gastrointestinali più diffusi: astenia e dissenteria, che possono durare anche diversi mesi.

Tra gli effetti del Long Covid

Si chiama sindrome da Long Covid e, superata la fase più acuta dell’emergenza sanitaria, è sempre più sotto la lente di osservazione dei medici. Che il Covid-19 avesse una natura multisistemica è cosa nota fin dalla prima ondata. Il virus, infatti, non attacca solo i polmoni, bensì diversi organi, tra cui il sistema nervoso, il fegato, il cuore, il pancreas, le articolazioni e la pelle.

I risultati dello studio italiano

A corroborare la tesi del Long Covid c’è ora anche uno studio del Policlinico di Milano pubblicato sulla prestigiosa rivista Neurogastroenterology and Motility che tranquillizza in merito alla lieve entità dei problemi, ma mette in guardia circa la persistenza di disturbi gastrointestinali anche a mesi di distanza dalla guarigione.

Disturbi del 30-40% dei casi

Condotto dalla squadra di Maurizio Vecchi, professore ordinario e direttore della Scuola di specializzazione in Malattie dell’spparato digerente – Università degli Studi di Milano, e del dottor Guido Basilisco dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, lo studio ha preso in esame 164 pazienti affetti da Covid-19 a 5 mesi di distanza dall’infezione, rilevando come nel 30-40% dei casi si presentassero ancora disturbi gastrointestinali.

Dopo i riscontri di Long Covid risalenti all’anno scorso, si è voluto approfondire l’argomento indagando l’andamento nel tempo nel tempo di questi sintomi. Una tematica importante, visto che, spesso, dopo infezioni batteriche, alcuni di questi disturbi tendono a cronicizzare, anche per anni, talvolta affiancati da sintomi extraintestinali (mal di schiena, mal di testa, debolezza) non spiegati da una specifica alterazione organica, questi ultimi definiti come “somatoformi”.

Due nature, una stessa origine

Come spiega il dottor Basilisco, si voleva capire se i sintomi gastroenterici che caratterizzano le malattie funzionali gastrointestinali e i sintomi somatoformi, potessero essere presenti a mesi dall’infezione da Covid-19. La conferma suggerisce come le due tipologie di sintomi possano avere un’origine biologica comune.

 

 
 
 

Da sapere!

La relazione tra virus e apparato digerente potrebbe dipendere dalla significativa eliminazione fecale del Covid-19, successiva alla fase inziale dell’infezione.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Allattamento a rischio per condizione aziendale: si ha diritto al 100% della retribuzione?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Paola Bernardi Locatelli

Per l'interdizione post partum per rischi aziendali per legge è dovuta solo l'indennità di maternità INPS (80% della retribuzione media giornaliera) ma l'eventuale integrazione al 100% dal datore di lavoro può essere prevista dal CCNL o dalla contrattazione aziendale.  »

Minaccia d’aborto: può essere colpa dell’allattamento?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In gravidanza, continuare ad allattare il primo bambino non causa direttamente contrazioni dell'utero ma è impegnativo dal punto di vista psico-fisico. Ridurre le poppate giornaliere, quando sono numerose come quelle offerte a un neonato, è una buona idea soprattutto se il primo figlio ha già 15 mesi...  »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Fai la tua domanda agli specialisti