Covid-19, svelata l’azione del virus sul cervello

Lorenzo Marsili A cura di Lorenzo Marsili Pubblicato il 24/01/2022 Aggiornato il 24/01/2022

Il Covid-19 può agire sul cervello e condizionarne l’ottimale funzionamento. Anche una volta guariti, si possono manifestare perdita di memoria, stanchezza e difficoltà a concentrarsi

Covid-19, svelata l’azione del virus sul cervello

Ben più del 10% dei guariti dal Covid-19 si trova a convivere con problemi di concentrazione, stanchezza e memoria. Il dato e gli effetti del Long Covid sul cervello sono ancora tutti da approfondire, ma sembra proprio che il virus riesca a provocare problemi anche una volta negativizzatisi.

L’azione del Covid-19 sul cervello

A rivelarlo sono alcuni studi pubblicati sulla rivista Nature, che svelano la scoperta di alcuni processi che il Covid-19 metterebbe in atto andando a influenzare le cellule cerebrali adibite al regolare funzionamento dei neuroni. Per ora, i risultati ottenuti fanno riferimento a indizi preliminari ottenuti prevalentemente da analisi in vitro, ma forniscono indicazioni importanti per capire come la malattia potrebbe agire nel cervello.

Problemi a lungo termine

E, se anche il Covid-19 non riuscisse a giungere direttamente nel cervello, le prove raccolte finora evidenziano un’azione indiretta capace, comunque, di causare problemi a lungo termine e cronici. Come riferito dal vicedirettore scientifico della Fondazione Santa Lucia Irccs di Roma e ricercatore in Neuroimmunologia, Luca Battistini, tra le tante possibili cause di disturbi e infiammazioni a livello cerebrale, una delle più plausibili ed evidenti sembra riferibile all’eccessiva sollecitazione del sistema immunitario.

Pazienti da non dimenticare

Ci sono, però, ancora molti aspetti da approfondire e indagare per comprendere al meglio i possibili effetti del Covid-19 a livello cerebrale e neurologico. Il problema è che queste complicazioni, che possono altresì risultare letali, si presentano anche dopo la guarigione in piena fase di Long Covid, rischiano di passare sottotraccia e di non essere gestite al meglio. Ecco perché i ricercatori del Santa Lucia si sono attivati per indagare al meglio il problema e tenere alta l’asticella dell’attenzione.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Come evidenziato da ulteriori studi, il Covid-19 può comunque penetrare direttamente nel cervello e causare problemi alle cellule nervose.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Quale latte a 13 mesi se si smette di allattare al seno?

10/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Dopo l'anno di vita si può tranquillamente offrire il latte vaccino, meglio in tazza per evitare che il bambino ne assuma troppo.   »

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti