Covid-19, una possibile cura anche dalle cellule staminali del cordone ombelicale

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 05/01/2021 Aggiornato il 05/01/2021

Una speranza contro il Covid-19 potrebbe arrivare dalle donne che hanno appena partorito e che hanno donato il cordone ombelicale. Ecco perché

Covid-19, una possibile cura anche dalle cellule staminali del cordone ombelicale

Il diabetologo italiano Camillo Ricordi, direttore del Diabetes Research Institute e Cell Transplant Center dell’Università di Miami, ha spiegato i dettagli di un trattamento allo studio, già usato per il diabete di tipo 1 e oggi al vaglio per Covid-19: una terapia basata sull’utilizzo di cellule staminali mesenchimali ottenute dal cordone ombelicale.

I benefici delle cellule staminali

Ricordi ha spiegato che quando c’è stata la crisi del coronavirus Sars-Cov-2 e sono iniziati i primi casi in Cina, avevano già l’approvazione della Fda (Food and drug administration) statunitense per fare dei protocolli per curare il diabete di tipo 1 con queste infusioni. Da un singolo cordone si possono estrarre ed espandere le cellule staminali e si riescono a produrre addirittura oltre 10mila dosi terapeutiche. Se dovessero essere confermati i risultati positivi descritti da Ricordi, si avrebbe a disposizione una terapia che costa molto poco: poche centinaia di euro per trattamento.

Nel diabete funziona già

Nel diabete le cellule staminali vengono usate perché hanno un’azione antinfiammatoria e immunomodulante, contrastano la tempesta di citochine, hanno anche un’azione antivirale e antibatterica e promuovono la rigenerazione dei tessuti. Qualità utili anche contro il Covid-19. Tanto più che, mentre per il diabete 1 occorre far arrivare queste cellule nel pancreas e quindi cateterizzare l’arteria femorale e risalire all’arteria dell’organo bersaglio, con il Covid sarebbe più semplice perché una trasfusione di sangue in vena periferica le porterebbe direttamente ai polmoni.

Una guarigione più rapida

In Cina è già stato dimostrato che le cellule staminali funzionano nel Covid-19, ma non c’era un gruppo di controllo. Il protocollo consisteva in due infusioni di 100 milioni di cellule a distanza di 72 ore, con la possibilità di testare nel giro di una sola settimana i primi effetti. Le staminali utilizzate si sono dimostrate sicure, senza effetti collaterali legati alle infusioni. Ma i risultati indicano anche un significativo miglioramento del tempo di ricovero e dimissione dall’ospedale, possibile in meno di 2 settimane, mentre la maggioranza del gruppo di controllo era ancora ricoverato dopo 4 settimane. La sopravvivenza è stata superiore al 90% nei pazienti di tutte le età, a fronte di un valore inferiore al 50% nel gruppo che non ha ricevuto le infusioni. 

 

 
 
 

Da sapere!

Ricordi ha annunciato una serie di incontri anche in Italia per capire se sia possibile creare una banca di cellule staminali per distribuirle in Europa, ma esistono già gruppi nel nostro Paese, come quello di Massimo Dominici dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che coordina 4 centri italiani impegnati su protocolli simili.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Bimbo di 17 mesi che vuole mangiare solo pane e frutta

04/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Chiara Boscaro

A un bambino che si rifiuta di mangiare la maggior parte dei cibi che gli vengono proposti non deve essere data come alternativa nutrirsi con snack di vario tipo. Bisogna invece rimanere fermi nella decisione di continuare a proporgli solo quanto è giusto assuma per crescere bene.   »

Bimba di due anni che da quando va al nido si ammala spesso (e prima mai)

04/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Ripetute infezioni virali sono lo scotto che i bambini devono pagare quando iniziano a frequentare il nido o la scuola materna. Ma queste malattie non devono preoccupare, ma essere giudicate, oltre che accadimenti normali, anche un allenamento utile allo sviluppo di difese immunitarie efficienti.   »

Referto dell’ecografia morfologica: come capire se c’è qualcosa che non va?

28/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se il medico che effettua l'ecografia morfologica non rileva anomalie, non ha senso arrovellarsi sul referto. Se ci fosse stato qualcosa che non va sarebbe stato comunicato. In Inghilterra non vengono rilasciati alle pazienti i risultati degli esami proprio per evitare preoccupazioni inutili a chi non...  »

Mutazioni MTHFR eterozigote e PAI 4g/4g omozigote: possono causare l’aborto?

24/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

L'interruzione spontanea di una gravidanza iniziale è quasi sempre dovuta a uno sbilanciamento cromosomico del feto e non a mutazioni che di fatto non impediscono in assoluto che una gestazione vada a buon fine, come dimostra il fatto che tantissime donne che ne sono interessate hanno figli.   »

Fai la tua domanda agli specialisti