Disturbi d’ansia: non sempre le cure sono giuste

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 15/03/2018 Aggiornato il 07/08/2018

Per i disturbi d'ansia, solo un paziente su dieci riceve il giusto trattamento. Spesso, infatti, non si sa nemmeno che possono essere curati così da stare meglio

Disturbi d’ansia: non sempre le cure sono giuste

I disturbi d’ansia sono in costante crescita. Queste sofferenze sembrano infatti essere un problema caratteristico di un mondo che vive a velocità sempre più accelerata. Eppure, nonostante il numero in salita dei soggetti che soffrono per vari disturbi d’ansia, si calcola che attualmente solo un paziente su tre riceva il giusto trattamento. E così, il problema anziché migliorare peggiora.

Studio in 21 Paesi

Ad arrivare a questa preoccupante conclusione è stato di recente uno studio internazionale guidato dall’Hospital del Mar Medical Research Institute di Barcellona che ha coinvolto ventuno Paesi in tutto il mondo e che per la sua importanza è stato pubblicato su Depression and Anxiety.

Pochi curati e quei pochi curati male

La ricerca ha interessato un numero molto alto di soggetti, più di 51.500, e ha rivelato innanzitutto che ben il 10% del campione soffre di disturbi d’ansia. Di questo 10%, però, solo il 27,6% ha ricevuto qualche tipo di trattamento e questo è risultato appropriato così da dare buoni risultati solo nel 9,8% dei casi.

Rari in Africa

La frequenza del disturbo, è stato constatato dalla ricerca, varia comunque molto tra i diversi Paesi. È stato calcolato, infatti, che i disturbi d’ansia colpiscono il 5,3% delle popolazioni africane mentre la percentuale è ad esempio del 10,4% in ambito europeo.

Età diverse in base al disturbo

Va inoltre notato secondo gli studiosi che alcuni disturbi d’ansia, in particolare le fobie, l’ansia sociale e quella da separazione iniziano molto presto (tra i 5 ai 10 anni) mentre altri, come il disturbo d’ansia generalizzato, il panico e il disturbo post traumatico da stress, tendono ad apparire tra i 24 e i 50 anni.

Manca consapevolezza delle cure

La bassa percentuale di pazienti che ricevono un trattamento adeguato è dovuta a vari fattori. In molti casi né chi ne soffre né il sistema sanitario riconoscono la necessità di cure. Solo il 41,3% delle persone con questi disturbi è consapevole infatti della necessità e della possibilità di curarsi e, quando l’ansia non è combinata con un altro tipo di problema come ad esempio l’insonnia, questa percentuale scende al 26,3%. A ciò si aggiungono i costi di trattamento e lo stigma percepito dai malati che ne limita ulteriormente il trattamento.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Anche nei Paesi ad alto reddito solo un terzo delle persone con disturbi d’ansia riceve un trattamento. Fanno eccezione gli Stati Uniti, dove i tassi di assistenza sono considerevolmente più alti.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Pancione e traumi: quando preoccuparsi?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Durante la gravidanza, in seguito a un infortunio la verifica che tutto sta procedendo al meglio è una pancia sempre bella morbida e soffice. Qualora la pancia dovesse indurirsi ed essere molto tesa oppure dovessero comparire dolori simili a quelli del ciclo mestruale, potremmo essere di fronte a contrazioni...  »

A 5 settimane l’embrione non si vede

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Nella 5^ settimana di gravidanza non è motivo di allarme non visualizzare l'embrione con il battito del cuoricino. In questa epoca quello che conta è individuare in utero la camera gestazionale.   »

Fai la tua domanda agli specialisti