Dolore pelvico cronico per 1 donna su 4

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 16/12/2016 Aggiornato il 16/12/2016

Il dolore pelvico affligge un’alta percentuale di donne italiane e quando diventa cronico si trasforma in una vera malattia

Dolore pelvico cronico per 1 donna su 4

Il dolore pelvico cronico può essere molto debilitante e influire negativamente su diversi aspetti della vita quotidiana. Secondo un’indagine effettuata da Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna) su un campione di 600 donne, il dolore pelvico influisce fortemente sin dall’inizio su molteplici aspetti della vita quotidiana, come umore (48%) e intimità di coppia (48%).

Troppo tempo prima di rivolgersi al medico

Il dolore pelvico viene paragonato da chi ne soffre alla puntura di tanti spilli o a una coltellata, un martello che picchia o un fuoco che brucia dentro. Nonostante questo le donne aspettano troppo prima di consultare il medico. Trascorrono, infatti, in media 7 mesi tra la comparsa dei sintomi e il primo consulto.

Una diagnosi difficile

Il dolore pelvico cronico è un disturbo diffuso soprattutto tra le donne in età fertile ed è la causa di circa il 10% delle visite ginecologiche ambulatoriali. Nonostante la sua diffusione, è però una patologia spesso sottovalutata e difficile da individuare. La ricerca ha sottolineato come il 46% delle pazienti è stata visitata da due medici prima di ottenere una diagnosi. Al 30% delle donne, invece, il disturbo è stato diagnosticato dopo aver consultato fino a tre o più figure mediche. Il primo medico interpellato, in genere, è il medico di famiglia, anche se il ginecologo resta lo specialista di riferimento per il trattamento di questa malattia. Non sempre si riesce a identificare una causa vera e propria e spesso interagiscono più fattori. La diagnosi, in genere, avviene per esclusione di altri problemi: la pelvi, infatti, accoglie non soltanto gli organi dell’apparato riproduttivo, ma anche urinario, gastroenterico, muscolo-scheletrico e nervoso.

Internet come fonte di informazione

Secondo i dati, in generale Internet rappresenta per le donne la prima fonte di informazione (40% circa). È fondamentale, invece, rivolgersi a strutture specializzate, con figure professionali tra loro complementari in grado di cogliere tutti gli aspetti che la complessità di questa patologia tende a generare per individuare le misure terapeutiche più indicate. Oggi, infatti, il dolore pelvico cronico può essere trattato con un insieme di terapie mediche e comportamentali di alto livello. 

 

 

 
 
 

da sapere!

Il dolore pelvico si definisce cronico quando persiste, con costanza oppure ciclicamente, per oltre sei mesi.

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

L’influenza è pericolosa in gravidanza? Meglio fare il vaccino?

13/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il vaccino antinfluenzale è fortemente raccomandato alle donne che aspettano un bambino, perché contrarre l'influenza in gravidanza può esporre a gravi rischi.   »

Incinta subito dopo un aborto spontaneo, ma l’embrione ha il battito lento

13/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Il fatto di rimanere incinta subito dopo aver subito un'interruzione spontanea della gravidanza esprime un'ottima fertilità di coppia, tuttavia non garantisce che tutto vada a buon fine.   »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Benzodiazepine assunte per dormire nella 30ma settimana di gravidanza

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Le benzodiazepine sarebbero proprio da evitare in gravidanza in quanto tendono a dare dipendenza farmacologica e crisi di astinenza sia alla mamma che al nascituro. Esiste a un farmaco migliore che agisce sullo stesso recettore delle benzodiazepine (quindi in modo analogo a Lorazepam) senza però dare...  »

Fai la tua domanda agli specialisti