A cura di Stefania LupiPubblicato il 14/03/2018Aggiornato il 07/08/2018
Mal di schiena, cefalea, dolori al collo, problemi agli occhi: i dolori da ufficio fanno strage tra gli impiegati
Lavorare fa male alla salute. E spesso dipende anche da noi. Provate a pensarci. Sedete gobbi alla scrivania o passate ore nella stessa posizione senza mai muovervi? Sforzate gli occhi per lavorare al computer? Usate il mouse sforzando il polso? A causa di queste abitudini scorrette, alla lunga, potreste soffrire di dolori da ufficio.
L’ufficio fa ammalare
Secondo i dati di una ricerca diffusi dal ministero della Salute negli ultimi tre anni ben 8 persone su 10 hanno sofferto di disturbi legati alla situazione del luogo di lavoro, dove passano almeno 8 ore al giorno. Secondo lo studio, al primo posto fra i dolori da ufficio c’è il mal di schiena (che colpisce ben il 61% degli intervistati), seguito dal mal di testa(55%), da tensione o dolore alle spalle, problemi agli occhi, dolore al collo, al polso o al braccio. Tra le abitudini scorrette più frequenti, invece, il 97% ha quella di stare seduto e di non muoversi mai, il 90% tiene una posizione ingobbita, l’85% incrocia le gambe.
Aumentano le assenze
A causa dei dolori da ufficio spesso ci si assenta dal posto di lavoro: è stato calcolato che i costi per assenteismo collegati ai disturbi della postura in Italia ammontino a 3,36 miliardi di euro ogni anno.
Lo sapevi che?
Alzarsi dalla sedia ogni 40 minuti e camminare per 2-3 minuti aiuta a distendere i muscoli e a prevenire il mal di schiena.
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.
Ci sono situazioni complicatissime da gestire in cui il comportamento materno (che pure ha tantissime giustificazioni e si può comprendere) può indurre il bambino a preferire la vita che gli offre il padre grazie ad atteggiamenti più permissivi. »
La rilevazione dell'attività cardiaca del feto è un ottimo segno, tuttavia l'ecografia non permette di fare previsioni sul futuro della gravidanza, ma consente solo di valutare il "qui e ora". »
Sono gli adulti a dover trovare il modo di mediare i conflitti tra fratelli, anche pretendendo con affettuosa fermezza il rispetto di alcune regole base, prima tra tutte il divieto di offendersi con parolacce e insulti vari. »
I sintomi causati dal virus influenzale che sta circolando massicciamente non includono la cistite che, nella stragrande maggioranza dei casi, è dovuta a un batterio. »
Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali. »
Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto. »
Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna. »
La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro. »
Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi. »