Emicrania femminile: più diffusa di quella maschile

Luciana Pellegrino A cura di Luciana Pellegrino Pubblicato il 02/01/2019 Aggiornato il 02/01/2019

In Italia l’emicrania femminile colpisce il doppio di quella degli uomini, ma le donne spendono meno per le cure. Ecco perché

Emicrania femminile: più diffusa di quella maschile

Emicrania femminile batte quella maschile per 2 a 1. Secondo lo studio Gema, presentato a Roma dai ricercatori del Centro Cergas che hanno esaminato 607 persone adulte con almeno 4 giorni di emicrania, sarebbero le donne italiane a soffrirne maggiormente, il doppio degli uomini.

Donne sotto attacco

Dall’indagine svolta emerge che le italiane che ne soffrono sono 4 milioni contro i 2 milioni degli italiani, perdono più giornate lavorative e di vita sociale e si presentano a lavoro anche in condizioni di malessere. Rosanna Tarricone, responsabile del progetto, spiega che le donne sono ancora vittime del proprio ruolo sociale, e anche se soffrono di cefalea più degli uomini, non possono assentarsi dal lavoro o tralasciare le faccende domestiche e si curano meno, a causa del reddito inferiore rispetto ai maschi.

Dolore pulsante che cresce di intensità

L’emicrania è una forma comune di mal di testa che consiste in un dolore pulsante sul lato laterale o nella parte anteriore del capo, fino a coinvolgere fronte e tempie. Il dolore può cambiare posizione e aumentare lentamente di intensità. L’emicrania può manifestarsi con crisi ricorrenti che possono presentarsi con episodi sporadici durante l’anno fino a 2 o 3 attacchi emicranici alla settimana.

Curarsi costa

Le donne in più rinunciano a visite, esami, cure e farmaci per via di un reddito più basso a quello degli uomini. Il Cergas ha preventivato un costo pari a 4.352 euro all’anno, per le spese sostenute dalla persona che soffre di emicrania, così suddiviso: 1.524 per perdite di produttività, 1.100 per spese sanitarie, 1.492 per assistenza informale e 236 per assistenza formale. Mentre, i costi per l’acquisto di farmaci non coperti dal Servizio Sanitario Nazionale ammontano a 464 euro all’anno.

Maggiori attenzioni per le donne

A fronte di questi risultati, il responsabile dello studio sostiene che sia necessario il supporto nello sviluppo di nuove politiche sanitarie e socio-sanitarie a seconda del genere, con lo scopo di una equità redistributiva. Se l’emicrania femminile è più diffusa, va curata di più.

 
 

Da sapere

I SINTOMI COMUNI

I sintomi più comuni dell’emicrania, oltre il mal di testa, sono: nausea, vertigini, sensibilità alla luce, brividi, pallore, sudorazione e necessità di urinare.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Mamma e papà Rh negativo: in gravidanza e dopo il parto si deve fare lo stesso la profilassi?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se entrambi i genitori sono Rh negativo non ha alcun senso che alla donna venga effettuata la profilassi contro il fattore Rh positivo, viso che il figlio sarà con certezza Rh negativo.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti