Fibrillazione atriale aumenta il rischio di demenza

Miriam Cesta A cura di Miriam Cesta Pubblicato il 01/08/2019 Aggiornato il 01/08/2019

Un nuovo studio mette in evidenza che la fibrillazione atriale è un fattore di rischio per lo sviluppo di patologie connesse al declino cognitivo. Ecco perché

Fibrillazione atriale aumenta il rischio di demenza

Soffrire di fibrillazione atriale potrebbe significare correre un maggior rischio di sviluppare la demenza. È quanto emerge da uno studio pubblicato sull’European Heart Journal da un gruppo di ricercatori guidati da Boyoung Joung dello Yonsei University College of Medicine di Seul (Repubblica di Corea), secondo cui la fibrillazione atriale, ovvero quel disturbo cardiaco che provoca l’alterazione del ritmo del cuore che rende il battito rapido e irregolare, è collegata a un’aumentata probabilità di sviluppare patologie connesse al declino cognitivo.

Disturbo del ritmo cardiaco

La fibrillazione atriale è il problema del ritmo cardiaco maggiormente diffuso: aumenta il rischio di incorrere in ictus e in altre problematiche mediche. Già altri studi in passato avevano messo in evidenza il legame tra questa problematica a carico del cuore e lo sviluppo di problemi cognitivi: a ribadirlo è ora il nuovo studio coreano che rappresenta la più grande ricerca condotta fino a oggi sull’argomento, sia per il numero di partecipanti coinvolti (quasi 263mila) sia per il numero di controlli periodici effettuati una volta terminato lo studio. Cifre importanti grazie alle quali, spiegano gli autori della ricerca, “possiamo essere certi delle nostre scoperte”.

Rischio declino cognitivo aumentato

I ricercatori hanno seguito per circa 9 anni quasi 263mila individui, tutti sani all’inizio dello studio. Nel corso della ricerca sono stati diagnosticati più di 10mila casi di fibrillazione atriale; successivamente a questa diagnosi il 24,4% dei pazienti ha sviluppato una demenza, contro il 14,4% di chi non aveva il disturbo cardiaco. È quindi emerso che il rischio di ammalarsi di demenza è maggiore del 50% nelle persone che soffrono di fibrillazione atriale.

Alzheimer e demenza vascolare

“Abbiamo anche scoperto – spiega Joung – che la fibrillazione atriale ha aumentato il rischio di malattia di Alzheimer del 30% e più che raddoppiato il rischio di demenza vascolare. Tuttavia, tra le persone che hanno sviluppato questo disturbo cardiaco e che hanno assunto anticoagulanti orali il rischio di sviluppare successivamente la demenza è risultato ridotto del 40% rispetto ai pazienti che non hanno assunto questa tipologia di farmaci”.

 

 

 

 
 
 

Da sapere!

I ricercatori spiegano che i loro risultati mostrano che esiste un’associazione tra la fibrillazione atriale e la demenza, e non che la fibrillazione atriale causi la demenza.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Contraccezione: si deve usare a 50 anni?

23/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Eleonora Porcu

Dare inizio a una gravidanza in prossimità della menopausa è altamente improbabile, tuttavia in medicina non si può dire "mai" in maniera assoluta, quindi l'uso del profilattico anche a 50 anni (con mestruazioni ancora regolari) è consigliabile.   »

Prosciutto cotto: espone al rischio di toxoplasmosi?

23/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il prosciutto cotto è un salume consentito in gravidanza perché, appunto, come dice il suo nome, è cotto. Meglio comunque quando si ha il dubbio che un alimento sia pericoloso trovare la risposta prima di assumerlo perché dopo può essere tardi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti