Gli inquinanti Pfas riducono il livello di vitamina D

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 18/11/2019 Aggiornato il 18/11/2019

Le persone esposte all’inquinamento da Pfas hanno livelli più bassi di vitamina D e sono più esposte al rischio di osteoporosi e osteopenia

Gli inquinanti Pfas riducono il livello di vitamina D

La lista, già nutrita, di effetti collaterali legati all’uso di Pfas potrebbe arricchirsi di una nuova voce: sembra che queste sostanze chimiche di sintesi utilizzate in diversi settori possano interferire con il recettore della vitamina D, favorendo l’osteoporosi. A dirlo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori italiani, dell’Università degli Studi di Padova, e pubblicato sulla rivista scientifica Endocrine.

Che cosa sono i Pfas

I Pfas, per esteso composti perfluorurati, sono sostanze chimiche di sintesi che vengono utilizzate a diversi scopi, per esempio per produrre pellicole fotografiche, schiume antincendio, detergenti per la casa. Vengono impiegate anche per rendere resistenti ai grassi e all’acqua tessuti, carta (per i cartoni della pizza), rivestimenti per contenitori di alimenti. Queste sostanze possono essere presenti in pitture e vernici, farmaci e presidi medici. Essendo dotati di una grande esistenza termica e chimica, i Pfas non riescono a essere eliminati facilmente. Per questa ragione, sono considerati contaminanti ambientali molto pericolosi. Basti pensare che nelle falde acquifere delle province di Vicenza, Padova e Verona è stato rilevato un importante inquinamento da Pfas.

Studiati due gruppi di ragazzi

Lo studio ha coinvolto 117 ragazzi di sesso maschile e di età compresa tra i 18 e i 21 anni, che erano esposti costantemente all’inquinamento da Pfas. Tutti sono stati sottoposti a una serie di esami, in particolare per misurare il livello della vitamina D e la qualità dei suoi recettori, per valutare la densità minerale ossea e per indagare la presenza di osteopenia e osteoporosi. Gli autori hanno poi confrontato i dati raccolti con quelli di un analogo gruppo di controllo di giovani non esposti a questo inquinante. Lo scopo era capire se fra i due gruppi ci fossero delle differenze.

L’inquinamento riduce la densità ossea

Lo studio ha rivelato che l’inquinamento da Pfas altera il recettore della vitamina D, inducendo una ridotta risposta delle cellule scheletriche a questo ormone, che si manifesta con una minor mineralizzazione ossea. Si è visto, infatti, che nei ragazzi esposti all’inquinamento da Pfas, la densità minerale ossea era significativamente inferiore rispetto a quella dei ragazzi del gruppo di controllo. Non solo: nel primo gruppo il 24% dei soggetti presentava una maggior frequenza di osteopenia e osteoporosi, mentre nel secondo solo il 10%. “Questi risultati suggeriscono un’interferenza dei Pfas con lo sviluppo scheletrico, così come altri interferenti endocrini non considerati in questo studio” hanno commentato gli esperti.

 

 

 
 
 

Da sapere!

La vitamina D è una sostanza fondamentale per la salute dello scheletro: infatti, permette la fissazione del calcio nelle ossa, minerale che ne aumenta la robustezza. Ma non solo: una carenza di vitamina D sembra associata anche a un rischio maggiore di malattie degenerative, quali l’Alzheimer e il Parkinson, di patologie polmonari e di diabete

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Gravidanza biochimica: che cos’è?

25/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La gravidanza biochimica non è altro che una gravidanza che inizia ed è testimoniata dal test positivo, quindi dalla presenza dell'ormone beta-hCG nel sangue o nelle urine, ma poi si spegne prima che sia rilevabile dall'ecografia.  »

Sintomi di cistite che non passano da mesi: cosa può essere?

25/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

A fronte di disturbi urinari importanti, per prima cosa si devono effettuare urinocoltura e tampone vaginale. Una volta esclusa la responsabilità di un agente infettivo, come per esempio la Clamidia, si può pensare alla cistite interstiziale.   »

Arrosticini e paura di aver contratto la toxoplasmosi

22/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

La carne può essere un veicolo di trasmissione del toxoplasma, ma questo vale solo se è poco cotta. Se viene cucinata a una temperatura superiore ai 70 gradi il rischio viene scongiurato.   »

Sanguinamento in 9^ settimana: serve il riposo assoluto?

20/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Il riposo assoluto nelle prime settimane di gravidanza, prescritto a fronte di un sanguinamento, non ha alcuna utilità e non influisce sull'andamento della gestazione.   »

Fai la tua domanda agli specialisti