Incontinenza urinaria per una donna su 5

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 17/08/2018 Aggiornato il 17/08/2018

Un problema tanto diffuso quanto poco conosciuto: è l’incontinenza urinaria. Le cure ci sono, ma sono in poche a seguirle

Incontinenza urinaria per una donna su 5

L’ incontinenza urinaria femminile è una malattia imbarazzante che colpisce oltre 6 milioni di italiane, pur non risparmiando nemmeno gli uomini. Eppure è ancora sottovalutata: solo un terzo delle donne colpite, infatti, si rivolge al medico e riceve così assistenza e cure adeguate. Nella grande maggioranza dei casi, invece, il disturbo, che mina seriamente la qualità della vita, non viene né diagnosticato né trattato.

Una campagna per sensibilizzare

Per questo l’Associazione italiana di urologia ginecologica e del pavimento pelvico (Aiug) di recente ha promosso la campagna “Donna = Disagio? Mai Più!”: un camper ha girato per tutta la penisola per incontrare le italiane, tenendo speciali lezioni di salute e distribuendo opuscoli e altro materiale informativo sul problema dell’ incontinenza urinaria. Gli obiettivi dell’iniziativa sono quelli di sensibilizzare il pubblico femminile sui problemi legati all’incontinenza  urinaria e al prolasso, fornire informazioni dettagliate su rimedi e dare consigli di prevenzione e sulla corretta igiene intima. La campagna è stata anche  l’occasione per spiegare i grandi vantaggi per la salute che derivano dal trattamento chirurgico del disturbo.

Un colpo di tosse, uno starnuto e…

I numeri parlano chiaro: una donna su cinque, soprattutto dopo i 45-50 anni, soffre di incontinenza da urgenza associata al bisogno impellente di correre in bagno al primo stimolo, o dopo uno sforzo, un colpo di tosse, uno starnuto o una risata. Si tratta di oltre 6 milioni di donne, ma la percentuale arriva al 50% dopo i 70 anni. Il problema può però presentarsi anche in donne molto giovani, dopo la gravidanza e il parto.

Le cure ci sono, ma non si conoscono

Eppure nonostante l’entità del problema solo il 40% delle donne con incontinenza urinaria utilizza correttamente cura farmacologiche e ausili. È, infatti, radicata la convinzione che l’unica cura sia l’assorbente mentre non è così: terapie riabilitative, mediche o chirurgiche sono in grado di migliorare la qualità di vita. Se la chirurgia permette, con un intervento veloce e sicuro, di risolvere i casi più seri, anche la terapia farmacologica può essere di grande aiuto nelle forme medio-lievi: poche sono però le donne che la seguono come dovrebbero e tante quelle che non la iniziano neppure per timore degli effetti collaterali, possibili ma di scarsa rilevanza come secchezza delle fauci o vaginale e lieve costipazione.

L’allenamento funziona

Altra strada che si può percorrere per affrontare il problema dell’ incontinenza urinaria, e soprattutto per prevenirlo, è quella della rieducazione del pavimento pelvico che ha lo scopo di rinforzare i muscoli che sostengono dal basso tutti gli organi contenuti nella cavità addominale attraverso esercizi fisici specifici o con l’utilizzo di apparecchiature (biofeedbackterapia e stimolazone elettrica funzionale).

 

 
 
 

Lo sapevi che?

Con le cure adeguate si può risolvere il 70-80% dei casi di incontinenza urinaria.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Fai la tua domanda agli specialisti