Insufficienza venosa, un problema “rosa”

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 01/12/2017 Aggiornato il 01/12/2017

Colpisce dal 30% fino al 50% delle donne dopo i 50 anni. È l’ insufficienza venosa, una malattia tipicamente femminile. Come affrontarla

Insufficienza venosa, un problema “rosa”

Più del 30% delle donne in Italia soffre di insufficienza venosa, contro solo il 15% degli uomini. Il problema si lega spesso alle alterazioni ormonali e proprio per questo è la popolazione femminile a soffrirne maggiormente. L’incidenza aumenta poi con l’età: tra i 20 e i 30 anni l’ insufficienza venosa colpisce il 20% delle donne e il 10% degli uomini, dopo i 50 anni gli uomini restano fermi al 20% mentre le donne, con l’arrivo della menopausa che provoca uno sfiancamento del vaso sanguigno, salgono al 50%. In pratica, tra le over 50, 1 su 2 soffre di insufficienza venosa.

I campanelli d’allarme

I sintomi sono variabili. L’aumento della pressione nelle vene può provocare un semplice gonfiore alle gambe, ma in alcuni casi può essere invalidante. Nello stadio più avanzato si può andare incontro a prurito, crampi notturni, dolore e fuoriuscita di capillari, fino a patologie più gravi come flebiti o trombo-flebiti che possono esporre al rischio di embolia polmonare. Con gli anni, complici le cattive abitudini, l’insufficienza venosa rischia poi di peggiorare.

Importante la prevenzione

Prevenire l’insufficienza venosa, però, è possibile: basta modificare abitudini scorrette come uno stile di vita sedentario, alimentazione errata, fumo, eccesso di alcol e caffè che influiscono sullo sviluppo della patologia. Per tenere sotto controllo il problema è importante fare movimento con regolarità, anche semplicemente una camminata ogni giorno, per mantenere attivo il flusso circolatorio, mangiare frutta e verdura che, oltre a mantenere libero l’intestino (la stitichezza influisce negativamente sulla libera circolazione del sangue), apporta vitamine, oligoelementi e antiossidanti preziosi per l’elasticità e la salute dei vasi sanguigni.

I controlli da fare

Per scongiurare forme più severe è bene infine sottoporsi a controlli specifici. Oggi è disponibile uno strumento chiamato pletismografo che permette di eseguire un test non invasivo per il controllo del tempo di riempimento venoso, cioè il tempo impiegato dal sangue a tornare nel polpaccio dopo che un movimento forzato ne ha causato il momentaneo svuotamento. L’esame è semplice e veloce e permette di valutare l’insufficienza venosa al fine di monitorare lo stato di salute delle vene e prevenire problemi circolatori.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Le calze compressive sono un valido sostegno per la circolazione; no invece a indumenti stretti  tacchi troppo alti che la ostacolano.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Ridatazione della gravidanza: c’è da preoccuparsi?

11/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non c'è nulla di cui preoccuparsi quando la gravidanza viene ridatata, specialmente se la differenza tra l'epoca calcolata in base alla data dell'ultima mestruazione e le misure rilevate dall'ecografia è di appena una settimana.   »

Mestruazioni in ritardo ma il test di gravidanza è negativo: cosa può essere?

10/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

L'elenco delle possibili cause di amenorrea o, comunque, di irregolarità mestruale è molto nutrito e non è possibile, in assenza di informazioni precise, ipotizzare quale possa essere nel singolo caso. Quello che serve è effettuare determinati controlli affidandosi al proprio ginecologo.   »

Depressione post parto: che fare?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

A fronte di una diagnosi di depressione post parto è irrinunciabile intraprendere cure mirate, che consistono nella psicoterapia associata all'assunzione di farmaci ad hoc. Spetta comunque al medico pianificare la strategia più adatta al caso.   »

Pianto e tosse durante la poppata: cosa può essere?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Roberta Levi

Le possibili cause che possono indurre il bambino a scoppiare a piangere e a tossire mentre viene allattato sono numerose: se l'episodio si ripete è necessario un controllo dal pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti