Integratori di vitamina D: fanno davvero bene al cuore?

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 01/10/2019 Aggiornato il 01/10/2019

Secondo una nuova ricerca, gli integratori di vitamina D non avrebbero effetti protettivi nei confronti di infarto, ictus e altre malattie cardiovascolari

Integratori di vitamina D: fanno davvero bene al cuore?

La vitamina D è un’alleata del nostro organismo. Svolge, infatti, tutta una serie di funzioni essenziali. Fra queste, però, non ci sarebbe un’azione protettiva nei confronti delle malattie cardiovascolari, come invece era emerso in passato. Questa perlomeno è la conclusione cui è giunta una nuova meta analisi condotta da un team di ricercatori internazionale, dell’Università Statale del Michigan, dell’Università di Harvard e dell’Università di Mutah (in Giordania), e pubblicata sulla rivista scientifica specializzata JAMA Cardiology, secondo cui non è vero che questa sostanza diminuisce il rischio di ictus, infarto del miocardio e di altre patologie a carico di cuore, cervello e vasi sanguigni.

Una ricerca molto ampia

Gli esperti hanno condotto una meta analisi analizzando 21 studi clinici randomizzati, che complessivamente avevano coinvolto oltre 83mila pazienti. Il 74,4%, pari a oltre 61mila partecipanti, era donna. Tutti gli studi erano stati realizzati con l’obiettivo di valutare l’associazione fra assunzione di vitamina D e rischio di eventi cardiovascolari e mortalità per tutte le cause. Circa la metà dei volontari, più precisamente 41.669 individui, era stato trattato con integratori di vitamina D (a basi di cinque pro-ormoni liposolubili: vitamina D1, D2, D3, D4, e D5) e 41.622 con placebo. In tutti i casi, sono stati raccolti dati sugli effetti del trattamento.

Gli integratori non proteggono il cuore

Esaminando nel dettaglio questi studi, gli autori della meta analisi hanno scoperto che l’uso di integratori a base di vitamina D non si associava a una riduzione del rischio né di eventi cardiovascolari maggiori (come l’infarto del miocardio) né di mortalità per eventi cardiovascolari o per tutte le altre cause. I risultati sono risultati coerenti sia per il genere sia per il dosaggio di vitamina D. Gli scienziati hanno quindi concluso che l’integrazione non sembra fornire alcuna protezione a cuore, circolazione, vasi e cervello. Serviranno, però, ulteriori indagini per capire se effettivamente è così oppure se è sfuggito qualche effetto importante.

 

 

 

 
 
 

Da sapere!

La maggior parte della vitamina D necessaria all’organismo non arriva dalla dieta, bensì viene sintetizzata in seguito all’esposizione ai raggi solari. Anche per questa ragione, molte persone presentano una carenza di questa sostanza.

 

Fonti / Bibliografia

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