Intestino irritabile: no ai rimedi fai-da-te

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 01/02/2017 Aggiornato il 01/02/2017

La sindrome dell’intestino irritabile colpisce prima dei 30 anni. I troppi errori rallentano diagnosi e cure

Intestino irritabile: no ai rimedi fai-da-te

I sintomi che accompagnano la sindrome dell’ intestino irritabile sono spesso sottovalutati. Questa patologia comporta dolore addominale, gonfiore e meteorismo, associati spesso a stipsi e diarrea. Tuttavia, nonostante la qualità della vita risulti sensibilmente compromessa, chi ne soffre tende a risolvere il problema con rimedi fai-da-te. Questo, perlomeno, è quanto emerso da una ricerca del Censis, Centro Studi Investimenti Sociali. 

Una malattia “giovane”

Di solito, la sindrome dell’intestino irritabile compare prima dei 30 anni, ma la diagnosi è sempre tardiva. Infatti, come afferma la curatrice della ricerca, Ughetta Favazzi, responsabile dell’area welfare e salute del Censis, “nella fase iniziale, che può durare anche diversi anni, la persona colpita tende a sottovalutare i sintomi e li gestisce autonomamente”.

Compromessa la qualità di vita

Inoltre, secondo quanto emerge dall’indagine del Censis – condotta su un campione di pazienti in cura presso vari centri di gastroentereologia – la sindrome dell’intestino irritabile avrebbe una forte ripercussione sulla qualità della vita affettiva e relazionale.  Gli effetti psicologici causati dalla sindrome dell’intestino irritabile non sono da sottovalutare. L’imbarazzo rispetto ad alcuni sintomi può portare persino ad assentarsi sul lavoro, ridurre i viaggi e le cene fuori casa e, in alcuni casi, può provocare disagi all’interno della vita di coppia.

Una difficile “convivenza”

A questo proposito, sottolinea Enrico Stefano Corazzari, gastroenterologo presso il Dipartimento di medicina interna e specialità mediche dell’Università La Sapienza di Roma, “chi ne soffre spesso si abitua ai disturbi e non si rende conto che potrebbe stare meglio. Del resto, non tutti hanno bisogno di interventi medici, ma è pur vero che per le forme più severe sono disponibili terapie con azione mirata che agiscono contemporaneamente sul dolore e sulla stipsi.

 

 

 
 
 

In breve

DIETA E FARMACI, ANCHE IN RETE

Molto spesso chi soffre di sindrome da intestino irritabile, prima di decidersi di andare la medico, prova a modificare la dieta e a ricorrere a farmaci da banco o acquistati online, esponendosi però così ad altri rischi. Solo il 5% si rivolge al medico ai primi sintomi.

 

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Gravidanza criptica: vuol dire che il test non la rileva?

17/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Si parla di gravidanza critica quando la donna ignora la possibilità di essere incinta quindi non effettua alcun accertamento per scoprirla.   »

Gravidanza a 43 anni e test del DNA fetale dopo la translucenza: cosa aspettarsi?

17/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

A 43 anni di età, avere una gravidanza che giunge alla 12^ settimana con un esito favorevole della translucenza nucale fa ben sperare per il meglio. La maggior parte delle anomalie cromosomiche gravi porta infatti all'aborto spontaneo entro la decima settimana.  »

Deltacortene prescritto in gravidanza: farà male al bambino?

17/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se il ginecologo curante stabilisce che è opportuno assumere cortisone anche per tutta la durata della gravidanza, significa che nel rapporto beneficio-rischio vince il beneficio.  »

Bimba di 22 mesi che ha iniziato a voler dormire nel lettone

10/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Può capitare che un bambino dopo aver accettato di buon grado di dormire nel proprio lettino a un certo punto cambi idea e voglia a tutti i costi fare la nanna nel lettone: in questo caso occorre armarsi di pazienza e adottare il criterio della gradualità.   »

Fai la tua domanda agli specialisti