Mal di schiena: casi in aumento per colpa del lockdown

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 18/03/2021 Aggiornato il 18/03/2021

Sedentarietà e lunghe ore davanti al pc per lo smart working. Con la pandemia sono aumentate le persone che soffrono di mal di schiena. Qualche rimedio

Mal di schiena: casi in aumento per colpa del lockdown

Lunghe ore seduti davanti al pc per lo smart working e agli smartphone. Se a questo si somma il fatto che, chiuse palestre e piscine, si fa poco movimento ecco che si ha chiaro il perché durante la pandemia siano in molti ad accusare mal di schiena.

Più colpite le donne

Secondo una recente ricerca internazionale, il problema è arrivato a interessare il 43,8% delle persone a causa lockdown, con una leggera prevalenza tra le donne. È il dato ricavato da una recente indagine condotta da un pool di ricercatori provenienti da Arabia Saudita, Romania e Croazia e pubblicata sull’International Journal of Environmental Research and Public Health, in base alle quale risulta che la percentuale di persone che soffre di mal di schiena ha subito dopo il lockdown una crescita totale dell’11%.

Nello specifico, le persone più colpite sono state quelle di età compresa tra i 35 e i 49 anni, con un indice di massa corporea uguale o superiore al 30, sottoposti ad alti livelli di stress e soggetti a una sedentarietà prolungata. A registrare un persistente mal di schiena durante il periodo di quarantena sono state soprattutto le donne che hanno accusato anche sensazioni di nausea, vertigini, stress e nervosismo.

Dolori diffusi

La schiena non è stata comunque l’unica parte del corpo interessata: le persone hanno riscontrato anche sempre più frequentemente problemi al collo() (+17,44%), alle spalle (+25,41%), al torace (+74,44%) e alle gambe (+40,40%). Molto è dovuto al fatto che la percentuale di persone che non hanno praticato attività fisica è aumentata addirittura del 173,97% passando dal 7,3 al 20% dopo il lockdown.

Qualche consiglio utile

La prevenzione del mal di schiena parte senza dubbio a tavola con un’alimentazione sana, ricca di fibra e verdure e povera di grassi e cibi elaborati: evitare il sovrappeso, infatti, rappresenta la condizione principale per non contrarre problemi ben più gravi alla colonna vertebrale. Si continua con esercizi di stretching e rafforzamento muscolare per migliorare la flessibilità della schiena: basta anche solo un quarto d’ora al giorno per potenziare la mobilità e mantenere sotto controllo il mal di schiena.
Appena possibile è bene cercare di muoversi, anche solo per una passeggiata per portare a spasso il cane, facendo attenzione a indossare scarpe comode: è un esercizio semplice che da un lato aiuta a mettere in moto la muscolatura e ad attivare la circolazione e dall’altro stimola il metabolismo e fa bruciare calorie per mantenere a livelli ottimali il peso.

 

 
 
 

Lo sapevi che?

Ghiaccio o borsa dell’acqua calda, in base alle necessità e alle abitudini, sono piccoli accorgimenti che possono aiutare a contrastare il dolore alla schiena.

 

Fonti / Bibliografia

  • IJERPH | Free Full-Text | Impact of COVID-19Quarantine on Low Back Pain Intensity, Prevalence, and Associated Risk Factors among Adult Citizens Residing in Riyadh (Saudi Arabia): A Cross-Sectional StudyThis study aimed to estimate the effect of the coronavirus disease 2019 (COVID-19) quarantine on low back pain (LBP) intensity, prevalence, and associated risk factors among adults in Riyadh (Saudi Arabia). A total of 463 adults (259 males and 204 females) aged between 18 and 64 years and residing in Riyadh (Saudi Arabia) participated in this cross-sectional study. A self-administered structured questionnaire composed of 20 questions regarding demographic characteristics, work- and academic-related aspects, physical activity (PA), daily habits and tasks, and pain-related aspects was used. The LBP point prevalence before the quarantine was 38.8%, and 43.8% after the quarantine. The LBP intensity significantly increased during the quarantine. The low back was also the most common musculoskeletal pain area. Furthermore, during the quarantine, a significantly higher LBP intensity was reported by those individuals who (a) were aged between 35 and 49 years old, (b) had a body mass index equa...
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