Mal di schiena: gli antidolorifici fanno più male che bene

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 04/04/2017 Aggiornato il 04/04/2017

Fans, oppioidi e paracetamolo leniscono di poco il mal di schiena e, per contro, causano importanti effetti collaterali. Meglio attività fisica e fisioterapia

Mal di schiena: gli antidolorifici fanno più male che bene

Soffrite di mal di schiena? Fare affidamento sui comuni farmaci antidolorifici come l’acido acetilsalicilico (ovvero la comune aspirina) e l’ibuprofene – ovvero i cosiddetti Fans, Farmaci antinfiammatori non steroidei o Nsaid, Nonsteroidal anti-inflammatory drugs – potrebbe servire a poco.

Più danni che benefici dai fans

A sostenere che contro il mal di schiena i comuni farmaci antinfiammatori sono “quasi del tutto inutili” è un gruppo di ricercatori del George Institute for Global Health di Sydney (Australia), secondo i quali l’assunzione di questi farmaci offre benefici appena superiori al placebo. Il mal di schiena è considerato una delle maggiori cause di disabilità al mondo. Lo studio, pubblicato su Annals of the Rheumatic Diseases, ha messo a confronto i dati raccolti da 35 sperimentazioni per un totale di oltre 6.000 persone coinvolte, rilevando che solo un paziente su sei con mal di schiena trattato con farmaci antinfiammatori riceve benefici clinicamente importanti nel breve termine e che inoltre i pazienti riscontrano, a fronte dei pochi miglioramenti, importanti effetti collaterali come ulcere gastriche e sanguinamento.

Idem con paracetamolo e oppioidi

Una ricerca simile condotta due anni fa dallo stesso gruppo di ricerca aveva già messo in luce come anche il paracetamolo – raccomandato come farmaco di prima scelta per il mal di schiena – abbia scarso effetto antidolorifico mentre quadruplichi l’incidenza di disfunzioni epatiche. Quanto agli oppioidi, secondo i ricercatori sarebbero poco più efficaci dei Fans, ma darebbero effetti collaterali più gravi.

La prevenzione resta fondamentale

I ricercatori spiegano che, stando allo studio, l’assunzione di farmaci antidolorifici non può essere la risposta al mal di schiena: “I nostri risultati evidenziano la necessità urgente di dedicare più attenzione alla prevenzione e di sviluppare nuove terapie”. Cominciando, tanto per fare un esempio, a puntare sull’attività fisica regolare come prevenzione e sulla fisioterapia mirata quando il dolore persiste per oltre due settimane.

 

 

 
 
 

In breve

COLPISCE ANCHE I GIOVANI

Secondo uno studio recente dell’Accademia dei chirurghi ortopedici americani il mal di schiena interessa anche i giovanissimi: a soffrirne sarebbe infatti un adolescente su tre. Tra i principali accusati posture scorrette e poca attività fisica.

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Allattamento a rischio per condizione aziendale: si ha diritto al 100% della retribuzione?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Paola Bernardi Locatelli

Per l'interdizione post partum per rischi aziendali per legge è dovuta solo l'indennità di maternità INPS (80% della retribuzione media giornaliera) ma l'eventuale integrazione al 100% dal datore di lavoro può essere prevista dal CCNL o dalla contrattazione aziendale.  »

Minaccia d’aborto: può essere colpa dell’allattamento?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In gravidanza, continuare ad allattare il primo bambino non causa direttamente contrazioni dell'utero ma è impegnativo dal punto di vista psico-fisico. Ridurre le poppate giornaliere, quando sono numerose come quelle offerte a un neonato, è una buona idea soprattutto se il primo figlio ha già 15 mesi...  »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Fai la tua domanda agli specialisti