Malattie cardiovascolari dietrofront: le donne sono più a rischio degli uomini

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 26/02/2020 Aggiornato il 26/02/2020

Secondo un vasto studio americano i vasi sanguigni delle donne invecchiano più in fretta di quelli degli uomini, elevando il rischio di malattie cardiovascolari proprio nel sesso femminile

Malattie cardiovascolari dietrofront: le donne sono più a rischio degli uomini

Un importante studio sulle malattie cardiovascolari condotto dall’Heart Institute di Los Angeles, che ha coinvolto quasi 33mila individui per ben 45 anni, è stato pubblicato sulla rivista JAMA Cardiology, rivelando inaspettate notizie.

Vasi sanguigni delle donne: risultati sorprendenti

Sull’intero campione per tutto il periodo di valutazione sono state eseguite 145mila misure della pressione del sangue. I risultati hanno dimostrato che le vene e le arterie femminili si deteriorano e diventano meno efficienti a un tasso di velocità maggiore rispetto a quanto succede negli uomini e che, proprio per questo, le donne sviluppano problemi di pressione alta molto più precocemente e molto più rapidamente rispetto agli uomini, esponendole a un rischio di malattie cardiovascolari più alto.

Come si è svolta la ricerca

Invece di confrontare i risultati tra i generi, il team di esperti ha scelto di confrontare le donne con le donne e gli uomini con gli uomini. Questo ha permesso di scoprire che la funzione cardiaca nelle donne comincia a deteriorarsi più velocemente rispetto agli uomini, già a partire dai 30 anni. Questo significa che se si utilizzano le stesse soglie di pericolo per quanto riguarda l’ipertensione per i maschi e per le femmine, una donna di trent’anni con ipertensione arteriosa risulta comunque a maggior rischio di malattie cardiovascolari rispetto a un uomo della stessa età e con lo stesso livello di ipertensione.

Malattie cardiovascolari: reazioni diverse in base al sesso

Le donne reagiscono in modo diverso anche alle patologie cardiache. Secondo Susan Cheng, prima autrice della ricerca, si è creduto a lungo che le donne raggiungano le condizioni cardiovascolari degli uomini una volta che entrano in menopausa; con questo studio, invece, non solo si conferma che le donne hanno una biologia e una fisiologia diverse rispetto agli uomini, ma dimostra anche perché le donne siano più inclini a sviluppare alcuni tipi di malattie cardiovascolari a un certo punto della loro vita. Tra l’altro questo studio potrebbe spiegare perché, per quanto riguarda diverse patologie cardiache, le donne guariscono con tempistiche diverse rispetto agli uomini.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Secondo i ricercatori la ricerca dimostra che i risultati acquisiti con studi condotti sugli uomini non possono essere applicati direttamente alle donne. È importante che i diversi aspetti delle terapie cardiovascolari odierne vengano adattati in modo specifico per le donne.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Cisti del plesso corioideo individuata dall’ecografia: meglio fare altre indagini?

13/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Le cisti del plesso corioideo isolate, ossia non associate ad altre anomalie ecografiche, sono considerate varianti normali, senza effetti sullo sviluppo neurologico o intellettivo del bambino: nella maggior parte dei casi, scompaiono spontaneamente tra la 26ª e la 32ª settimana di gestazione. Quando...  »

Mamma bianca con occhi chiari, papà nero con occhi scuri: che occhi avrà il bambino?

11/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Una coppia formata da un genitore con gli occhi scuri e da un genitore con gli occhi chiari avrà molto più facilmente un bambino con occhi scuri. A meno che gli ascendenti del primo genitore non abbiano occhi chiari, eventualità che per le persone di pelle scura è davvero rara.  »

Iodio: va preso in allattamento dopo una tiroidectomia?

11/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Gianni Bona

Se la terapia sostitutiva che si affronta quando la tiroide viene asportata mantiene i valori relativi al TSH e agli ormoni tiroidei nella norma, non c'è alcun bisogno di assumere un'integrazione di iodio.   »

Fai la tua domanda agli specialisti