Malattie cardiovascolari e infarto: rischio numero uno per la salute delle donne

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 29/04/2019 Aggiornato il 29/04/2019

Le donne non sono meno a rischio degli uomini per quanto riguarda i problemi cardiovascolari e l’infarto ma hanno sintomi meno evidenti e quindi sono più difficili da riconoscere

Malattie cardiovascolari e infarto: rischio numero uno per la salute delle donne

Da un’indagine di Eikon Strategic Consulting su un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 40 e i 70 anni è emerso che, nell’immaginario collettivo, la salute del cuore è considerata un problema prettamente maschile.

Scarsa consapevolezza

In particolare, solo 2 donne su 10 sono consapevoli che la loro prima causa di morte è attribuibile a malattie cardiovascolari e infarto. 6 donne su 10 indicano il tumore, mentre il 74% ritiene che le malattie cardiovascolari siano un rischio solo per gli uomini. Lo pensano anche gli uomini: solo il 21% ritiene che malattie cardiovascolari e infarto siano un grave problema anche per le donne. In realtà, con un decesso ogni 10 minuti, le malattie cardiovascolari sono il killer numero 1 delle donne: ipertensione, fumo, diabete impattano maggiormente sul cuore femminile. Eppure quasi l’80% dei casi si potrebbe prevenire.

I rischi per le donne

Ciro Indolfi, presidente della Società italiana di cardiologia (Sic) sostiene l’importanza di diffondere tra le donne la consapevolezza del rischio cardiovascolare e di incoraggiare le più efficaci strategie terapeutiche. In particolare andrebbe resa nota la differenza dei sintomi dell’infarto che nelle donne sono spesso atipici. Il sintomo cruciale, il dolore toracico, è correttamente indicato da oltre il 70% degli intervistati, uomini e donne, ma meno della metà è in grado di riconoscere gli altri sintomi non specifici.

Sintomi diversi tra maschi e femmine

Nell’immaginario collettivo l’infarto si presenta con un forte dolore al petto che porta istintivamente a spingersi la mano con forza, seguito da dolore al braccio e perdita di sensi. Questa situazione, però, rappresenta prevalentemente i sintomi dell’infarto maschile. La sintomatologia femminile si distacca apertamente da quella maschile con eventi fisici spesso fraintendibili, più blandi e, quindi, poco riconoscibili. Il dolore al torace è sicuramente un campanello d’allarme da non trascurare, può presentarsi con sbalzi di pressione, fitte e fastidi, associati alla mancanza di respiro. La problematica però può evidenziarsi anche in modo blando senza dolore o fitte al petto o al braccio. Per esempio attraverso dolori diffusi lungo la schiena, che possono estendersi alla mandibola e alla bocca dello stomaco. Spesso compaiono anche nausea, stanchezza, senso di indigestione e vomito associabili ad altri disturbi. Riconoscere in modo giusto i segnali, però, è decisivo e rappresenta un vero e proprio salva-vita.

 

 

 
 
 

Da sapere!

In Italia si parla sempre più spesso di medicina di genere, tuttavia c’è ancora un’evidente carenza di informazione e formazione in particolare in ambito cardiovascolare.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti