Non solo dal contagio: il vaccino protegge anche dal Long Covid

Miriam Cesta A cura di Miriam Cesta Pubblicato il 25/10/2021 Aggiornato il 25/10/2021

Chi contrae l'infezione da Covid-19 nonostante la vaccinazione ha una probabilità inferiore del 50% di sviluppare il Long Covid

Non solo dal contagio: il vaccino protegge anche dal Long Covid

Gli adulti che hanno ricevuto una doppia dose di vaccino contro il Covid-19 hanno il 49% in meno di probabilità di contrarre la sindrome cosiddetta “da Covid lungo”, o “Long Covid”, nel caso in cui dovessero incorrere in un’infezione da Covid-19. La notizia arriva da uno studio pubblicato su The Lancet Infectious Diseases, da cui emerge anche che, nel caso in cui si contragga il Covid-19 dopo aver completato il ciclo vaccinale, diminuiscono le probabilità di venire ricoverati (73% in meno di probabilità) e di soffrire sintomi acuti (31% in meno di probabilità).

Oltre due milioni di soggetti esaminati

A condurre la ricerca sono stati gli studiosi inglesi del King’s College di Londra, che hanno analizzato i dati di oltre due milioni di adulti britannici vaccinati – 1,3 milioni che avevano ricevuto la prima dose e quasi un milione che ne aveva ricevute due. I partecipanti hanno registrato i loro sintomi, test e vaccini sull’applicazione per smartphone UK Zoe Covid Symptom Study (lo Zoe Covid Study è uno dei principali studi di sorveglianza del Regno Unito). Il team di ricerca ha anche valutato una serie di fattori tra cui età, presenza di eventuali condizioni di fragilità e di vita in aree svantaggiate.

I risultati dello studio

Dalla ricerca è emerso che solo lo 0,2% dei vaccinati con ciclo completo ha contratto l’infezione, vale a dire 2.370 casi. Di questi, 592 persone hanno continuato a fornire aggiornamenti all’applicazione installata sul loro smartphone, e di queste solo 31 hanno segnalato di soffrire di sintomi di “Long Covid”, ovvero il 5%, contro l’11% del gruppo dei non vaccinati.

I vaccini stanno migliorando la prognosi

Tim Spector, professore al King’s College, ricercatore capo dello Zoe Covid Study e uno degli autori dello studio spiega che “le vaccinazioni non solo stanno dimezzando le possibilità che le infezioni da Covid-19, se si verificano nonostante il vaccino effettuato, si trasformino in Long Covid, ma sono anche in grado di ridurre la manifestazione dei sintomi tipici – perdita dell’olfatto, tosse, febbre, mal di testa e affaticamento – da 8 a 10 volte. Stiamo, infatti, vedendo che chi si infetta dopo essersi sottoposto a due vaccinazioni sperimenta una sintomatologia molto più lieve, quindi i vaccini stanno davvero cambiando la malattia e in meglio. È per questo che stiamo incoraggiando le persone che hanno fatto solo la prima dose di vaccino a sottoporsi alla seconda il prima possibile”.

Cosa è il long Covid

Per “sindrome da Covid lungo” o “Long Covid” si intende una sorta di prosecuzione della malattia a distanza di diverse settimane (a volte mesi) dall’eliminazione del virus dall’organismo. I sintomi possono essere anche parecchio debilitanti e rientrano tra quelli che caratterizzano le infezioni da Covid-19: dalla stanchezza ai problemi di memoria e di concentrazione, passando per il respiro corto, il mal di testa, le vertigini, le difficoltà nel sonno, le palpitazioni e i disturbi gastrointestinali. Anche le persone che hanno avuto una forma di Covid-19 lieve o asintomatica possono sviluppare problemi a lungo termine.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Dalla ricerca è emerso che le persone che vivono nelle aree più svantaggiate sono a maggior rischio di contrarre il Covid-19 dopo una singola vaccinazione, e i soggetti con fragilità o altre condizioni di salute che ne limitano l’indipendenza hanno fino a due volte più probabilità di contrarre l’infezione da Covid-19 nonostante la vaccinazione.

 

Fonti / Bibliografia

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