Poco iodio: gozzo per 6 milioni di italiani

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 05/12/2016 Aggiornato il 05/12/2016

La maggior parte delle persone assume meno della metà della dose giornaliera consigliata di questo minerale. Ma avere poco iodio può determinare serie conseguenze sulla salute

Poco iodio: gozzo per 6 milioni di italiani

Secondo uno studio basato su interviste solo il 5% degli italiani raggiunge il fabbisogno quotidiano di iodio. Avere poco iodio costituisce ancora oggi un grave problema sanitario e sociale in tutto il mondo, Italia compresa. Nonostante la situazione sia migliorata rispetto al passato, si stima che nel mondo il 29% della popolazione sia ancora esposta a questa carenza nutrizionale.

Rischio gozzo

In Italia si ammalano di gozzo (aumento del volume della tiroide causato dalla carenza di iodio) circa 6 milioni di persone, più del 10% della popolazione, con circa 50 ricoveri ogni 100 mila abitanti e un impatto economico sul Servizio sanitario nazionale di oltre 150 milioni di euro all’anno. Uno studio realizzato dall’Osservatorio nutrizionale Grana Padano ha esaminato 1.200 interviste tra le 5.000 realizzate nel 2015 in tutta Italia, utilizzando un software online messo a disposizione di medici, pediatri, dietisti e operatori sanitari: è emerso che mediamente gli intervistati raggiungono solo 60 microgrammi di iodio giornaliero con gli alimenti, pari a meno della metà della dose consigliata e che solo il 5% degli intervistati raggiunge il fabbisogno quotidiano.

Gli effetti della carenza

Assumere poco iodio può comportare manifestazioni differenti a seconda del periodo della vita. Lo iodio è importante perché è il costituente fondamentale degli ormoni tiroidei, il cui ruolo è centrale nello sviluppo, nella crescita e nel mantenimento dell’equilibrio metabolico dell’individuo. Secondo i Livelli di assunzione raccomandati di nutrienti (Larn) il fabbisogno giornaliero di iodio negli adolescenti (11-17 anni) è di 130 microgrammi e per gli adulti di 150. Per le donne in gravidanza e allattamento tale quantità aumenta sensibilmente, raggiungendo i 200 microgrammi al giorno; in questi ultimi due casi una sua eventuale carenza aumenta il rischio di aborto e di deficit cognitivi nel bambino.

Dove si trova

Gli alimenti più ricchi di iodio sono i crostacei, i mitili (cozze e vongole) e i pesci di mare. Una porzione di pesce apporta circa 150 g di iodio. Anche le uova (35 g di iodio) ne contengono molto, così come lo yogurt (78 g) e alcuni formaggi, come fontina e taleggio. La verdura ha un basso contenuto di iodio, mentre la carne ne conta 50 microgrammi ogni chilo. È sicuramente utile utilizzare il sale iodato, ma a causa della piccola quantità di sale raccomandata (non più di 5 g al giorno), ciò non basta a garantirne l’apporto quotidiano.

 

 

 

 

 
 
 

lo sapevi che?

Anche la frutta secca a guscio è ricca di iodio. È bene, quindi, consumare anacardi, noci, pistacchi, ma senza esagerare, perché il loro apporto calorico è abbastanza elevato.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Gravidanza criptica: vuol dire che il test non la rileva?

17/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Si parla di gravidanza critica quando la donna ignora la possibilità di essere incinta quindi non effettua alcun accertamento per scoprirla.   »

Gravidanza a 43 anni e test del DNA fetale dopo la translucenza: cosa aspettarsi?

17/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

A 43 anni di età, avere una gravidanza che giunge alla 12^ settimana con un esito favorevole della translucenza nucale fa ben sperare per il meglio. La maggior parte delle anomalie cromosomiche gravi porta infatti all'aborto spontaneo entro la decima settimana.  »

Deltacortene prescritto in gravidanza: farà male al bambino?

17/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se il ginecologo curante stabilisce che è opportuno assumere cortisone anche per tutta la durata della gravidanza, significa che nel rapporto beneficio-rischio vince il beneficio.  »

Bimba di 22 mesi che ha iniziato a voler dormire nel lettone

10/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Può capitare che un bambino dopo aver accettato di buon grado di dormire nel proprio lettino a un certo punto cambi idea e voglia a tutti i costi fare la nanna nel lettone: in questo caso occorre armarsi di pazienza e adottare il criterio della gradualità.   »

Fai la tua domanda agli specialisti