Pressione alta? Si abbassa con lo lo yoga

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 30/01/2017 Aggiornato il 30/01/2017

Praticare yoga riduce la pressione alta, condizione che predispone a infarto e ictus

Pressione alta? Si abbassa con lo lo yoga

Dal punto di vista fisico apporta diversi benefici: tanto per citarne alcuni, allunga le fibre muscolari senza traumi e migliora la funzionalità delle articolazioni. Dal punto di vista psicologico, poi, migliora l’umore e libera la mente dai pensieri negativi. È ormai risaputo che la pratica dello yoga possa far bene a individui di diverse età e condizioni (come per esempio durante la gravidanza). Che però, in particolare, possa giovare anche a chi è predisposto alla pressione alta, riducendo – almeno in parte – il rischio di sviluppare ipertensione, è quanto ha scoperto un gruppo di ricercatori indiani in uno studio presentato nel corso della 68esima Conferenza annuale della Società cardiologica dell’India (Csi) a Kochi.

Che cos’è la pre-ipertensione?

Si tratta di una condizione caratterizzata da una pressione sanguigna sopra i 120/80 mmHg (valori considerati normali) e fino a 139/89 mmHg. Se non migliorano il loro stile di vita, i soggetti con pre-ipertensione hanno elevate probabilità di sviluppare l’ipertensione vera e propria; inoltre la pre-ipertensione è una condizione che aumenta in modo significativo il rischio di incorrere in infarto, ictus e scompenso cardiaco.

Le sani abitudini non bastano

Per valutare gli effetti preventivi contro la pressione alta dello yoga i ricercatori hanno monitorato due gruppi – per un totale di 60 persone – di uomini e donne sani ma con pre-ipertensione: per tre mesi uno dei due gruppi doveva modificare il proprio stile di vita (migliorare l’alimentazione, fare esercizio fisico), mentre nello stesso lasso di tempo l’altro gruppo doveva, in abbinamento ai cambiamenti di stile di vita tradizionali, aggiungere la pratica dello yoga.

Effetti anti-ipertensivi

I ricercatori hanno riscontrato che, mentre il gruppo che aveva modificato lo stile di vita in modo tradizionale non mostrava alcun cambiamento significativo nei valori della pressione sanguigna, in quello che aveva fatto yoga la pressione arteriosa media nelle 24 ore risultava diminuita di circa 4,9 mmHg, e inoltre risultava inferiore anche la pressione minima (diastolica) sia nell’arco delle 24 ore sia durante la notte.

Cala rischio ictus e infarto

“Anche se il calo è stato modesto – spiegano gli autori dello studio – potrebbe essere clinicamente molto significativo, perché già una diminuzione di soli 2 mmHg nella pressione diastolica ha il potenziale di ridurre il rischio di malattia coronarica del 6% e il rischio di ictus e attacco ischemico transitorio del 15%”.

 

 
 
 

In breve

ESERCIZI DI ASANA, PRANAYAMA E MEDITAZIONE

Il programma prevedeva un insieme di esercizi di stretching (asana), controllo del respiro (pranayama) e meditazione. I risultati suggeriscono che per ridurre la pre-ipertensione è utile una combinazione di tutte e tre le componenti  dello yoga.

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Mamma e papà Rh negativo: in gravidanza e dopo il parto si deve fare lo stesso la profilassi?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se entrambi i genitori sono Rh negativo non ha alcun senso che alla donna venga effettuata la profilassi contro il fattore Rh positivo, viso che il figlio sarà con certezza Rh negativo.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti