Problemi respiratori? Colpa di ansia e depressione

Luce Ranucci A cura di Luce Ranucci Pubblicato il 19/08/2021 Aggiornato il 19/08/2021

Spesso i disturbi psicosomatici hanno proprio nei bronchi e nei polmoni i loro bersagli preferiti, causando problemi respiratori. E spesso si presenta un intreccio di fattori

Problemi respiratori? Colpa di ansia e depressione

Siamo ormai abituati a sentirci dire che molti disturbi sono psicosomatici  sono legati ad ansia e depressione, ma nel caso della mancanza di fiato o problemi respiratori potrebbe essere proprio vero.

Un problema, tante cause

«È un dato di fatto, sul quale anche gli pneumologi, sono d’accordo – conferma Giancarlo Cerveri, direttore del Dipartimento di Salute Mentale, Asst di Lodi  anche perché spesso siamo in presenza di un intreccio di fattori: per esempio chi soffre di una forma depressiva e ha effettivi problemi respiratori, frequentemente anche ha un’adesione parziale al trattamento prescritto e mantiene stili di vita poco salutari (abitudine al fumo, scarse attività fisica e riposo notturno disturbato o insufficiente) che portano a situazioni più difficilmente gestibili”.

Vita in bilico

Il risultato di questo intreccio tra psiche e corpo non è solo quello di peggiorare la qualità della vita, ma di rischiarne la “quantità”. «La depressione, infatti, può peggiorare lo stato infiammatorio generale, il che non giova certo a molte malattie respiratorie che hanno già un substrato infiammatorio», prosegue Cerveri.

Legame tra ansia e carenza di fiato

Spiega l’esperto: «La dispnea è una delle più tipiche manifestazioni delle forme ansiose. Ma anche la sensazione di mancanza di fiato dovuta a patologie fisiche, specie se croniche, si manifesta sempre con una partecipazione ansiosa, spesso anche in condizioni di buona ossigenazione, confondendo paziente, familiari e anche lo specialista sull’andamento del disturbo. Quindi, in presenza di problemi respiratori sarebbe consigliabile anche una valutazione di tipo psichiatrico ogni qual volta emergano sintomi psichici intensi che interferiscono sul percorso clinico del malato».

Un aiuto dal saturimetro

Per capire se la mancanza di fiato è solo percepita o è reale basta un saturimetro, strumento che abbiamo imparato a conoscere a causa della pandemia da Covid-19. Se però questo non è sufficiente a restituire serenità, allora è opportuno chiedere aiuto al proprio medico.

Un’eredità del Covid-19

«Il Covid-19 ha trasformato le nostre abitudini, difficile pensare che non lascerà tracce sull’attenzione alla salute – conclude Cerveri -. Per alcuni, l’esperienza della fragilità, cui non eravamo più abituati, porterà a curare maggiormente gli stili di vita, l’alimentazione per vivere in modo più sano. Altri invece sosteranno l’inutilità di qualunque attività per ridurre il rischio di malattia. Altri, infine, svilupperanno un’ansia costante senza però la capacità di attivare comportamenti utili».

 

 

 
 
 

Da sapere!

La dispnea (mancanza di fiato) è la difficoltà a respirare che si può presentare come temporanea o cronica, graduale o improvvisa. In genere la dispnea si manifesta come un affanno o come una fastidiosa sensazione di non poter rifiatare. La dispnea richiede una terapia differente a seconda che si tratti di una forma transitoria o persistente.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Quale latte a 13 mesi se si smette di allattare al seno?

10/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Dopo l'anno di vita si può tranquillamente offrire il latte vaccino, meglio in tazza per evitare che il bambino ne assuma troppo.   »

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti