Rischio cardiaco legato alle vampate se troppo precoci

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 26/06/2017 Aggiornato il 26/06/2017

Se arrivano troppo presto, le vampate possono segnalare un problema di circolazione sanguigna e un rischio cardiaco elevato

Rischio cardiaco legato alle vampate se troppo precoci

Le vampate di calore sono uno dei sintomi più comuni della menopausa. Un recente studio americano rivela ora che le caldane, soprattutto quelle di cui si può soffrire durante le primissime fasi della menopausa, non sono un semplice fastidio, ma possono rivelarsi un fattore di rischio cardiaco.

Una relazione pericolosa

Lo studio, effettuato dalla University of Pittsburgh School of Medicine, ha preso in esame 272 donne non fumatrici. L’obiettivo consisteva nel verificare la relazione tra le vampate di calore e la funzione delle cellule endoteliali, che costituiscono il rivestimento interno dei vasi sanguigni. L’endotelio è una sottile membrana che gioca un ruolo importante nella coagulazione del sangue, nell’infiammazione, nella funzione immunitaria e nella formazione di nuovi vasi sanguigni. Il suo malfunzionamento può portare a problemi delle coronarie, i vasi che nutrono il cuore e di altre arterie. I risultati indicano un effetto negativo delle vampate sulla capacità di dilatazione dei vasi sanguigni, documentato però solo nelle donne più giovani del campione preso in esame. Tale peggioramento si è rivelato indipendente da altri fattori di rischio cardiaco e si è mostrato inesistente nelle donne nelle quali le caldane sono comparse più tardi, ossia nell’età giusta per la menopausa.

Un problema serio

Secondo JoAnn Pinkerton, direttore esecutivo della North American Menopause Society, sembrerebbe quindi che le vampate di calore non siano solo un fastidio, ma siano collegate alla salute cardiovascolare, delle ossa e del cervello. E in particolare sono legate ai cambiamenti cardiovascolari che si verificano durante la transizione verso la menopausa.

 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

Il fenomeno delle vampate di calore interessa circa il 70% delle donne soprattutto nei primi due anni della menopausa, ma in qualche caso può durare anche 14 anni.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti