Rischio di tumore al seno: si abbassa con sport e niente alcol

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 01/03/2018 Aggiornato il 09/08/2018

Vita attiva, alimentazione salutare con peso stabile e niente alcol sono le regole per ridurre il rischio di tumore al seno.

Rischio di tumore al seno: si abbassa con sport e niente alcol

Un nuovo rapporto pubblicato dall’American Institute for Cancer Research (Aicr) e dal World Cancer Research Fund (Wcrf) evidenzia come lo stile di vita influenzerebbe in modo significativo il rischio di tumore al seno.

L’importanza dello stile di vita

Il report ha preso in esame 119 studi per capire quanto la dieta, l’alimentazione e l’attività fisica possano influire. Gli studi avevano coinvolto 12 milioni di donne e riscontrato 260.000 casi di tumore al seno. Al termine dell’analisi, hanno scoperto che condurre uno stile di vita salutare potrebbe proteggere dallo sviluppo della malattia.

Tre semplici regole

I nuovi dati in parte confermano ciò che già si sapeva, basta seguire tre semplici regole: avere uno stile di vita attivo, mantenere un peso corretto nel corso di tutta la vita e limitare il consumo di alcool.

Sport intenso ma anche moderato

Nello specifico, è emerso che praticare un’attività fisica intensa (come correre o andare in bicicletta) può ridurre le probabilità di essere colpite da tumore al seno del 17% prima della menopausa e del 10% dopo la menopausa, rispetto a chi conduce una vita sedentaria. Invece, svolgere un esercizio fisico moderato (come camminare o praticare giardinaggio) potrebbe abbassare il rischio di circa il 13%.

Anche solo un bicchiere di alcol può far male

Al contrario di quello che si era sempre pensato, bere circa 10 grammi di alcol al giorno (pari a un bicchiere di vino o di birra) aumenterebbe il pericolo di sviluppare il cancro al seno del 5% prima della menopausa e del 9% dopo la menopausa.

Peso sotto controllo

Anche essere in forte sovrappeso o soffrire di obesità aumenta le probabilità d’incorrere nella malattia, soprattutto dopo la menopausa. Quanto al tipo di alimentazione, ci sono prove, seppur limitate, che la verdura non amidacea (come spinaci e cavoli) riduca il rischio di tumore negativo per i recettori degli estrogeni, meno diffuso ma più difficile da curare. Il rischio sembra diminuire anche grazie a latticini, diete ricche di calcio e cibo contenente carotenoidi (come carote e zucca), ma le prove sono ancora limitate.

 

 

 
 
 

Curiosità

Il rischio teorico di sviluppare il cancro al seno corrisponde ad 1 caso ogni 8 donne; la sopravvivenza a 5 anni delle donne con tale tumore in Italia è pari all’85,5%, la percentuale più elevata rispetto alla media europea (81,8%).

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti