Salute: le donne si curano poco perché pensano prima alla famiglia

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 31/05/2021 Aggiornato il 31/05/2021

Dimenticano di assumere le compresse, sopportano il dolore, vanno poco dal medico. E così rischiano la salute. In Italia e in Europa le donne si curano poco

Salute: le donne si curano poco perché pensano prima alla famiglia

Nel nostro Paese oggi si calcola che ci siano circa 8 milioni di persone con più di 65 anni affette da almeno una malattia cronica. Oltre due milioni di anziani devono addirittura assumere almeno 10 farmaci diversi al giorno. L’aderenza alle cure è un fattore essenziale per assicurare una buona qualità di vita alle persone e anche per sostenere l’efficienza del Servizio sanitario nazionale. Eppure, secondo alcuni dati, solo la metà dei malati cronici segue correttamente i trattamenti. Tra questi, soprattutto le donne che si curano poco. 

L’importanza di seguire la cura

In occasione dell’ultima Giornata Nazionale per l’aderenza terapeutica  istituita per ricordare l’importanza di seguire le cure, gli esperti hanno evidenziato che per vari motivi troppi malati riducono, sbagliano o abbandonano l’assunzione dei farmaci prescritti. Eppure il miglioramento dei livelli di aderenza richiede collaborazione da parte di operatori sanitari, malati, istituzioni e aziende farmaceutiche.
Oltre agli interventi educativi è fondamentale la disponibilità di farmaci in grado di semplificare la cura. Per questa ragione molte aziende si stanno impegnando per mettere a punto trattamenti anche più comodi come le combinazioni a dosi fisse di farmaci e le pillole che contengono più principi attivi nella stessa compressa. L’obiettivo è semplificare l’assunzione della cura, anche quando le donne si curano poco perché sono a loro volta care giver di altri famigliari.

Donne poco attente alla salute

Le donne poco attente nel seguire le cure, ma anche nel sottoporsi a esami diagnostici per individuare in tempo le malattie, non sono solo le italiane, ma anche le europee, come conferma un’indagine condotta su 7.000 donne tra i 16 e i 59 anni, tra Francia, Germania, Italia, Portogallo, Spagna, Svezia e Inghilterra.
I dati, riferiti anche dalle società scientifiche italiane, confermano che in Europa le donne si curano poco anche quando sono più giovani e in età fertile, perché come dichiara l’84% delle intervistate, antepongono la salute dei propri famigliari alla propria salute. Solo il 61% ascolta i segnali di malessere del corpo rivolgendosi al medico. Nel nostro Paese, poi, oltre la metà delle donne soggette a disturbi del ciclo mestruale si limita a sopportarli, ritenendoli normali. Più avanti, in menopausa, sette donne su dieci accusano qualche malessere, come depressione, insonnia, osteoporosi, ma solo la metà si rivolge al medico. Ed è scarsa anche l’aderenza allo screening mammografico per la diagnosi precoce del tumore al seno: in Italia una donna su dieci non si è mai sottoposta a mammografia. È essenziale cambiare questo modo di affrontare i problemi di salute: una malattia scoperta per tempo può guarire.

 

 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

Una donna dovrebbe sottoporsi a ecografia mammaria, Pap-test ed ecografia vaginale con regolarità. Dai 40-45 anni in poi si dovrebbe effettuare anche la mammografia e, dopo i 50 anni, sottoporsi ai test per la prevenzione del tumore del colon retto.

 

Fonti / Bibliografia

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