Sesso poco sicuro: quali sono in Italia le infezioni sessuali più diffuse (e in aumento)?

Stefania Lupi A cura di Stefania Lupi Pubblicato il 16/02/2022 Aggiornato il 16/02/2022

In Italia sono in aumento le infezioni sessuali, specie tra i giovani e tra gli uomini. I condilomi restano la malattia più frequente. Come proteggersi

Sesso poco sicuro: quali sono in Italia le infezioni sessuali più diffuse (e in aumento)?

Gli ultimi dati dati dell’Istituto Superiore di Sanità in merito alle infezioni sessuali parlano chiaro: i casi sono in aumento e il  71,5% è stato diagnosticato negli uomini. I più a rischio sono i giovani, che prendono meno precauzioni.

E se nell’immaginario collettivo si pensa che le infezioni sessuali siano appannaggio solo di stranieri, prostitute e omosessuali così non è: queste patologie colpiscono tutte le persone sessualmente attive, soprattutto sempre più crescono tra i giovanissimi, in particolare tra le donne. Infezioni subdole che mettono a rischio la capacità riproduttiva.

Quali sono in Italia le infezioni sessuali più diffuse?

Le patologie più frequenti, nel complesso, sono i condilomi ano-genitali (60.583 casi, 43% del totale), la sifilide latente (11.490 casi, 8,2%) e l’herpes genitale (10.140 casi, 7,2%).

Tra i dati dell’Iss emerge che il 68,6% delle persone con infezione a trasmissione sessuale ha effettuato un test anti-Hiv al momento della diagnosi di infezione, scoprendo nell’8% dei casi (7.728) di essere positivo. In particolare, dopo il 2008 si è assistito a un incremento costante della prevalenza di Hiv tra le persone con malattia sessualmente trasmissibile, fino a un massimo dell’11,7% nel 2016.

 Il sistema, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, non ha una copertura nazionale e quindi non segnala la totalità delle persone con infezione a trasmissione sessuale presenti in Italia, ma assicura stabilità e costanza nell’invio dei dati, permettendo di misurare nel tempo la frequenza relativa e gli andamenti temporali delle singole infezioni, nonché di valutare i fattori di rischio associati.

Emblematico è il caso della clamidia che mostra un trend in crescita dal 2008, con un incremento di quasi quattro volte tra il 2008 e il 2019, in particolare nelle donne tra i 20 e i 25 anni.

Come evitare le infezioni sessuali?

Per invertire il trend, sono diverse le azioni possibili: favorire la diagnosi e il trattamento precoce delle IST facilitando l’accesso ai servizi sanitari attraverso un Percorso Integrato di Cura (PIC) della persona a rischio di o con IST; favorire la diagnosi precoce di Chlamydia trachomatis attraverso l’offerta del test in donne giovani, anche se asintomatiche, in particolare se pluripartner; migliorare il contact tracing delle persone con IST e promuovere la terapia del partner; sostenere la prevenzione primaria favorendo la vaccinazione anti-HPV, anti-epatite B, anti-epatite A.

Che malattie si possono prendere senza preservativo?

L’uso del profilattico è la prima difesa per le malattie a trasmissione sessuale. Ma può non bastare per un’infezione che si trasmette attraverso le mucose (ossia nell’apparato urogenitale, uretra, vescica e utero e vagina nelle donne e glande nell’uomo).

 

 

 

 
 
 

In sintesi

Come faccio a sapere se ho un’infezione?

I sintomi della malattie sessualmente trasmesse sono variabili, spesso anzi del tutto asintomatiche. Quindi, facilmente sfuggono a una diagnosi precoce. Fastidi intimi, perdite e febbre (anche lieve) sono comunque segnali d’allarme da non sottovalutare e da porre all’attenzione del proprio medico o ginecologo.

Come avviene la trasmissione delle malattie  sessuali?

Le infezioni sessuali si trasmettono nel corso dei rapporti di tipo vaginale, anale e orale a causa del contatto con i liquidi organici (sperma, secrezioni vaginali, saliva, sangue) infetti. Il preservativo rappresenta una barriera efficace, sebbene non riesca a proteggere da tutte le malattie sessuali.

 

 

 

 

 

 

 

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