Sifilide: in arrivo il vaccino?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 07/10/2016 Aggiornato il 07/10/2016

È allo studio un vaccino che potrebbe aiutare a prevenire la sifilide, temibile malattia a trasmissione sessuale. Ecco di che cosa si tratta

Sifilide: in arrivo il vaccino?

Molti la credevano scomparsa. Invece, negli ultimi tempi la sifilide sta facendo registrare parecchi casi, anche in Italia. Ecco perché la ricerca in questo ambito non si ferma mai. L’ultima notizia al riguardo arriva dagli Stati Uniti e dal Canada, dove un gruppo di ricercatori ha avviato una sperimentazione per la messa a punto di un vaccino contro la sifilide.

Si trasmette con il sesso

La sifilide è una delle malattie sessualmente trasmesse più contagiose e anche più subdole, perché si sviluppa in varie fasi, alcune delle quali non si manifestano in modo evidente. È provocata da un particolare batterio, il Treponema pallidum, che si trasmette attraverso le ferite e le ulcere che si formano nelle zone genitali, nelle zone rettali e sulla bocca a seguito di contatto sessuale.

Evitare i rapporti a rischio

Al momento, le uniche misure preventive sono quelle legate allo stile di vita e al buon senso: per ridurre il rischio di contagio bisogna cioè evitare i rapporti a rischio specialmente con persone che presentano sintomi sospetti. In futuro, però, è possibile che le cose cambino. Infatti, un team di ricercatori dell’università canadese di Victoria (Colombia britannica, Canada) e dell’università di Washington (Usa) ha ottenuto una borsa di 2,3 milioni di dollari dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid) statunitense per effettuare tutti i test preclinici necessari allo sviluppo di un vaccino.

Speranze per il futuro

Per il momento gli scienziati hanno creato un particolare vaccino proteico che impedisce al batterio responsabile della sifilide di passare nel sistema circolatorio. Il passo successivo sarà combinare questo vaccino con altre proteine specifiche, capaci di prevenire le lesioni tipiche della malattia. “Noi speriamo che un vaccino, insieme a maggiori sforzi per la diagnosi precoce e a trattamenti efficaci, ci permettano di eradicare la sifilide. Si tratta di un patogeno incredibilmente invasivo. Uno dei rari agenti che riesce a passare dal sangue al cervello e dalla madre al feto” hanno spiegato gli esperti.

 

 

 
 
 

In breve

COME SI CURA

Le prime fasi della sifilide si curano con l’utilizzo della penicillina, un antibiotico molto efficace contro il batterio responsabile della malattia.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

EllaOne: si deve sospendere l’allattamento dopo averla presa?

14/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Antonio Clavenna

In effetti nel foglietto di accompagnamento della "pillola dei cinque giorni dopo" (principio attivo ulipristal) sta scritto di sospendere l'allattamento per sette giorni dopo averla assunta. In realtà non è necessario farlo.  »

Arteria ombelicale unica del feto

14/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

L'arteria ombelicale unica, se non è associata ad altri parametri, oggi non è più considerata un elemento che suggerisce di indagare sul cariotipo del feto.   »

Bimbo di 14 mesi che non vuole masticare

13/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Roberta Levi

In genere è intorno ai 12 mesi che i bambini sono abbastanza in grado di masticare, ma è tra i 18 e i 24 mesi che si arriva a masticare bene di tutto. Solo se a due anni il bambino ha ancora gravi difficoltà col cibo a pezzettini è opportuno discuterne con il pediatra.   »

Incinta di tre settimane: è tardi per prendere l’acido folico?

30/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Antonio Clavenna

Per poter contare sulla piena efficacia nel ridurre il rischio di difetti del tubo neurale del feto, l'assunzione quotidiana di acido folico deve iniziare almeno un mese prima del concepimento.  »

Fai la tua domanda agli specialisti