Sigarette elettroniche: una minaccia per il Dna

Lorenzo Marsili A cura di Lorenzo Marsili Pubblicato il 28/03/2018 Aggiornato il 07/08/2018

Le sigarette elettroniche agiscono negativamente sul Dna, aumentando i rischi di sviluppare malattie cardiache e tumori a polmoni e vescica. Ecco perché

Sigarette elettroniche: una minaccia per il Dna

In molti si sono interrogati sugli effetti delle sigarette elettroniche sulla salute. Numerosi studi hanno analizzato la questione e, tra pro e contro hanno alimentato un dibattito che resta comunque aperto. Una ricerca della New York University, pubblicata sulla rivista medica Proceedings of the National Academy of Sciences, ha spiegato come l’uso della sigaretta elettronica influisca sul Dna, favorendo l’insorgere di malattie cardiache e di tumori a polmoni e vescica.

L’esperimento in laboratorio

Condotta su cavie e su specifiche cellule umane, la ricerca americana ha scoperto gli effetti negativi delle sigarette elettroniche sul Dna. Nei topi, le cellule più colpite sono risultate quelle del cuore, dei polmoni e della vescica. Spostando l’attenzione sull’uomo, il quadro non è più roseo, anzi… Il fumo “elettronico” ha, infatti, prodotto risultati molto simili a quelli osservati sulle cavie. Se esposte alla nicotina e all’nnk (un derivato cancerogeno della nicotina), le cellule umane di polmone e vescica hanno anch’esse fatto rilevare danni al Dna e probabilità addirittura maggiori di mutare in cellule tumorali.

Fumo elettronico e tradizionale

Le modifiche provocate dal fumo delle sigarette elettroniche interessano la struttura del Dna e la sua capacità di ripararsi. Lo studio non ha rivelato una vera e propria mutazione verso cellule tumorali, ma ha posto in luce la capacità del fumo “elettronico” di alterare il Dna delle cellule di organi sensibili come cuore, polmoni e vescica. In ogni caso, lo studio americano ha posto a confronto l’effetto delle e-cig con l’aria filtrata. Sarebbe interessante scoprire se gli effetti delle sigarette elettroniche siano minori o simili a quelli derivati dal fumo di tabacco.

Restano una valida alternativa

Analizzando i risultati delle studio, Fabio Beatrice, otorinolaringoiatra dell’Università di Torino, ha comunque rimarcato come le sigarette elettroniche producano in ogni caso 95% in meno di sostanze nocive rispetto alle normali sigarette e costituiscano dunque un’importante alternativa per chi non riesce a smettere di fumare.

 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

La Food and Drug Administration (agenzia Usa che regola i farmaci) sta analizzando il rischio di esplosione delle batterie delle sigarette elettroniche.

 

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