Sonno: quando è buono, il cuore è più protetto

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 09/04/2019 Aggiornato il 09/04/2019

Al contrario, il sonno “cattivo” aumenta il rilascio delle sostanze infiammatorie che predispongono all’arteriosclerosi

Sonno: quando è buono, il cuore è più protetto

Il sonno è un grande alleato della salute. Non solo perché permette di recuperare energie e di rigenerarsi a livello mentale, ma anche perché svolge tutta una serie di funzioni fondamentali per l’organismo. Inclusi il cuore e le arterie. Fino a oggi però non si sapeva esattamente quali legami di causa-effetto ci fossero fra un riposo di buona qualità e quantità e una buona salute cardiovascolare. Ora uno studio condotto da un’équipe di ricercatori americani dell’Istituto nazionale per il cuore, i polmoni e il sangue (Nhlbi), e pubblicato sulla rivista medica Nature, aiuta a fare chiarezza.

La ricerca in laboratorio

Lo studio è stato condotto in laboratorio su un gruppo di topi. Per prima cosa gli autori li hanno modificati geneticamente in modo che fossero predisposti allo sviluppo di una malattia del tutto simile all’aterosclerosi umana. Quindi, li hanno divisi in due gruppi: uno è stato sottoposto a un periodo di privazione del sonno, mentre l’altro ha potuto dormire normalmente. Prima, durante  e dopo l’esperimento, i ricercatori hanno eseguito una serie di test su tutti gli animali, allo scopo di valutare il loro stato di salute generale e, in particolare, lo stato di salute del cuore. Lo scopo era capire quale relazione esistesse fra riposo notturno e parametri cardiovascolari.

Aumentano le sostanze infiammatorie

Analizzando i risultati, gli esperti hanno scoperto che la privazione del sonno è nociva per il cuore. Infatti, nei topi che non hanno potuto dormire, si è verificato un calo dell’ormone ipocretina, che regola il ciclo sonno-veglia nel cervello e agisce sul midollo osseo, riducendo il rilascio in circolo di cellule ad azione infiammatoria, molto dannose per la salute cardiovascolare perché favoriscono l’arteriosclerosi. Inoltre, si è visto che nei topi sottoposti a privazione del riposo, nelle arterie si sono formate placche di grasso un terzo più grandi rispetto a quelle negli animali con un sonno normale. “Abbiamo identificato il meccanismo con cui un ormone prodotto dal cervello controlla la produzione di cellule infiammatorie nel midollo osseo in modo da proteggere i vasi sanguigni” hanno spiegato gli studiosi.

Ormone “amico” del cuore

In un secondo momento, gli esperti hanno somministrato ipocretina nei topi e scoperto che questa cura riduce gli effetti negativi della privazione di sonno. Hanno, dunque, concluso che l’ormone gioca un ruolo nell’infiammazione e nell’aterosclerosi. Hanno però aggiunto che serviranno nuovi studi per capire se lo stesso succede nell’uomo e se dunque l’uso di ipocretina può essere un fattore protettivo per la salute del cuore.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Per dormire bene e, dunque, proteggere la salute del cuore, è importante adottare alcune abitudini salva-sonno. Per esempio, consumare una cena leggera almeno un paio di ore prima di andare a dormire ed evitare di fare attività eccitanti e di usare dispositivi elettronici nella fascia serale.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

EllaOne: si deve sospendere l’allattamento dopo averla presa?

14/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Antonio Clavenna

In effetti nel foglietto di accompagnamento della "pillola dei cinque giorni dopo" (principio attivo ulipristal) sta scritto di sospendere l'allattamento per sette giorni dopo averla assunta. In realtà non è necessario farlo.  »

Arteria ombelicale unica del feto

14/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

L'arteria ombelicale unica, se non è associata ad altri parametri, oggi non è più considerata un elemento che suggerisce di indagare sul cariotipo del feto.   »

Bimbo di 14 mesi che non vuole masticare

13/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Roberta Levi

In genere è intorno ai 12 mesi che i bambini sono abbastanza in grado di masticare, ma è tra i 18 e i 24 mesi che si arriva a masticare bene di tutto. Solo se a due anni il bambino ha ancora gravi difficoltà col cibo a pezzettini è opportuno discuterne con il pediatra.   »

Incinta di tre settimane: è tardi per prendere l’acido folico?

30/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Antonio Clavenna

Per poter contare sulla piena efficacia nel ridurre il rischio di difetti del tubo neurale del feto, l'assunzione quotidiana di acido folico deve iniziare almeno un mese prima del concepimento.  »

Fai la tua domanda agli specialisti