Trigliceridi alti e malattie cardiovascolari: il legame causa-effetto c’è

Silvia Camarda A cura di Silvia Camarda Pubblicato il 18/02/2021 Aggiornato il 18/02/2021

Secondo un recente studio multicentrico, l’ipertrigliceridemia potrebbe aumentare la probabilità di malattie ischemiche causate dall’aterosclerosi. Ecco perché non è importante solo il colesterolo

Trigliceridi alti e malattie cardiovascolari: il legame causa-effetto c’è

Le patologie ischemiche aumentano se i trigliceridi del sangue superano, anche di poco, i livelli “ottimali”.  Secondo “TG-real”, uno studio epidemiologico mondiale sui trigliceridi, realizzato da ricercatori italiani insieme ad Alfasigma, livelli di trigliceridi compresi tra 150 e 500 ml/dl sarebbero associati ad un aumento significativo di malattie cardiovascolari e mortalità.

Monitorati 158mila individui per più di tre anni

La ricerca, pubblicata sull’autorevole rivista scientifica “Journal of American Heart Association (Jaha)”, ha previsto un monitoraggio del campione individuato che, al momento della prima osservazione, non presentava patologie particolari (definito perciò a basso rischio).

Per tracciare la storia clinica di ogni individuo e non perdere l’eventuale comparsa di complicanze (come per esempio un ricovero per infarto acuto del miocardio), sono stati adottati sofisticati sistemi informatici che hanno permesso la condivisione di informazioni derivanti da schede di ricoveri ospedalieri, dispensazioni dei farmaci e dai dati in possesso dei medici di famiglia e dei laboratori di analisi.

I risultati dello studio

Questo lavoro multicentrico ha dimostrato che:

1.     i trigliceridi alti possono aumentare la probabilità di un individuo di andare incontro a malattie ischemiche causate da aterosclerosi;

2.     esiste una correlazione tra alti livelli di trigliceridi ed eventi aterosclerotici e mortalità per tutte le cause. Dalla ricerca è, infatti, emerso che valori di trigliceridi superiori a 150 mg/dl e fino a 500 mg/dl aumentano di circa 2 volte la probabilità di manifestare patologie ischemiche collegate all’aterosclerosi (come infarto acuto del miocardio e angina di petto) e di circa 3 volte la probabilità di morire per tutte le cause. Questi valori sono stati riscontrati nel 10% della popolazione indagata.

Una valutazione clinica più completa con il dosaggio dei trigliceridi è, quindi, ciò che si auspicano i ricercatori, poiché al momento questo esame è spesso trascurato e dimenticato a vantaggio del solo dosaggio del colesterolo. Dosare sempre i trigliceridi potrebbe migliorare e facilitare gli interventi terapeutici.

Come tenere a bada i trigliceridi

Per mantenere bassi i valori dei trigliceridi nel sangue, occorre:

  • evitare il sovrappeso, soprattutto quello che fa aumentare il girovita;
  • evitare una dieta troppo calorica rispetto alle proprie necessità;
  • fare attività fisica.
    Se non fosse possibile applicare le suddette indicazioni o se la risposta alle diete e ad altre misure non farmacologiche si dimostrasse insufficiente, si interviene con i farmaci, in particolare: i fibrati e gli acidi grassi omega-3.
     

 

 
 
 

Lo sapevi che?

I valori ottimali di trigliceridi nel sangue sono compresi tra 50 e 150 mg/dl.

 

Fonti / Bibliografia

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