Tumore al seno: ricostruzione solo per una donna su tre

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 14/12/2016 Aggiornato il 14/12/2016

Per ragioni diverse solo una donna su tre si affida alla ricostruzione dopo una mastectomia. Ecco perché

Tumore al seno: ricostruzione solo per una donna su tre

Le ragioni possono essere le più diverse. Sta di fatto che secondo i dati a disposizione, vuoi per paura, vuoi per ignoranza, solo una donna su tre si sottopone un intervento ricostruttivo dopo un tumore al seno. Secondo un recente sondaggio, infatti, solo il 22% delle donne operate conosce la qualità dei risultati che si possono ottenere con questo intervento. Ma rinunciare alla ricostruzione significa rinunciare a una parte della propria femminilità, importante a tutte le età, e parte integrante di un benessere che non è solo fisico ma anche emotivo e psicologico.

Tante ragioni

Eppure la ricostruzione al seno, come sostengono da tempo associazioni che aiutano le donne a recuperare serenità dopo un tumore come la Beautiful After Breast Cancer Italia Onlus, oggi è parte integrante della cura delle neoplasie mammarie. Nonostante questo solo una percentuale minore delle donne sottoposte a mastectomia la effettua: i dati parlano del 30%, una donna su tre. Molte donne non approdano all’intervento ricostruttivo per mancanza di conoscenza, da un lato sulla possibilità che il seno possa tornare come prima grazie al bisturi, e dall’altro sul fatto che non ci sono costi extra. Infatti, a chi affronta la malattia, la ricostruzione è a carico del Servizio sanitario nazionale. Si tratta, infatti, non di chirurgia estetica, ma di chirurgia ricostruttiva che, proprio perché così importante per l’equilibrio psico-fisico della persona, viene erogata gratuitamente,

Tanti interventi a disposizione

Molte donne non conoscono le diverse tecniche disponibili per ricostruire il seno dopo un tumore al seno. Se la paziente ha affrontato una radioterapia, che rende i tessuti atrofici e pieni di cicatrici si opta per esempio per un lipofilling (cioè un trapianto di grasso prelevato dalla paziente stessa) o per la ricostruzione con lembi chirurgici prelevati da altri distretti corporei muscolari o cutanei, come l’addome o il dorso. Le protesi sono, invece, indicate nei casi in cui i tessuti sono abbastanza elastici. Quelle in poliuretano sono le più stabili, ma vengono usate anche quelle di silicone che presentano numerosi vantaggi come una maggior morbidezza al tatto. In ogni caso, le protesi utilizzate sono garantite a vita e permettono di sottoporsi ai controlli di routine, come la mammografia.

 

 

 
 
 

da sapere!

Prima di sottoporsi a un intervento di chirurgia ricostruttiva devono passare almeno cinque anni dalla mastectomia.

 

 

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