Tumore al seno: scoperta una proteina chiave

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 19/05/2017 Aggiornato il 19/05/2017

Individuata una nuova proteina, chiamata p140Cap, che potrebbe aiutare a valutare l’aggressività del tumore al seno e l’efficacia delle cure

Tumore al seno: scoperta una proteina chiave

È una malattia che fa sempre molta paura. Del resto, il tumore al seno rappresenta il 29% di tutti i tumori che colpiscono le donne. Fortunatamente, la ricerca in questo campo è molto attiva e non mancano mai importanti novità. L’ultima arriva da uno studio italiano, condotto da un team di ricercatori del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze della Salute dell’Università di Torino, che ha individuato un marcatore chiave nel processo patologico: la proteina p140Cap.

Una malattia con tante forme

Il tumore al seno è dovuto alla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria. Può presentarsi in forme diverse, sia per tipologia sia per gravità. Una delle distinzioni effettuate dagli esperti è quella fra tumore “normale” e tumore ERBB2 positive, che riguarda il 20% circa dei casi. Nel tumore ERBB2 positive il gene ERBB2 è duplicato più volte. Il risultato? La proteina da esso codificata è espressa in quantità eccessive e di conseguenza aumenta la proliferazione cellulare, favorisce lo sviluppo delle cellule tumorali e accresce il rischio di metastasi.

Scoperto un marcatore molto importante

Ebbene, i ricercatori italiani hanno scoperto che nel 50% circa delle pazienti con tumore al seno ERBB2 positive è presente una proteina, la p140Cap, che ha un ruolo protettivo. Esperimenti realizzati in laboratorio sui topi, infatti, hanno dimostrato che questa proteina svolge tre effetti positivi: contrasta la comparsa della malattia, ne rallenta la progressione e riduce il rischio di metastasi. Per questo, gli esperti hanno concluso che questa proteina potrebbe diventare un marcatore molto importante, utile per capire se il tumore è aggressivo, se potrebbe rispondere ai trattamenti e a quali cure potrebbe essere più sensibile. “I nostri risultati indicano un ruolo specifico per p140Cap nel tenere a freno l’aggressività dei tumori al seno con ERBB” amplificato. Data la sua capacità di incidere su specifiche vie molecolari, la p140Cap può rappresentare un marcatore predittivo della risposta a terapie mirate contro ERBB2” hanno affermato gli autori.

 

 

 
 
 

In breve

APRIPISTA PER NUOVE CURE?

I risultati dello studio italiano potrebbero anche servire per individuare nuove cure per le donne con tumore al seno che non esprimono la proteina p140Cap.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Litigi ingestibili tra fratelli: che fare?

23/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Serena Mongelli

Sono gli adulti a dover trovare il modo di mediare i conflitti tra fratelli, anche pretendendo con affettuosa fermezza il rispetto di alcune regole base, prima tra tutte il divieto di offendersi con parolacce e insulti vari.   »

Influenza con variante K: può causare (anche) la cistite?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

I sintomi causati dal virus influenzale che sta circolando massicciamente non includono la cistite che, nella stragrande maggioranza dei casi, è dovuta a un batterio.   »

Pensieri ossessivi tenuti a bada con gli psicofarmaci: si può cercare una gravidanza?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Esistono psicofarmaci in grado di assicurare il benessere psicologico, senza avere come controindicazione la gravidanza. La strategia terapeutica più adatta va però pensata PRIMA del concepimento.   »

Come faccio a togliere la poppata notturna a un bimbo di un anno?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Per indurre il bambino a rinunciare a bere il latte durante la notte può essere una buona strategia sostituirlo gradualmente con l'acqua.  »

Nausea fortissima che si protrae oltre il 1° trimestre: che fare?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali.   »

Salmone scaduto: dopo quanto possono comparire i sintomi di un’intossicazione?

17/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto.   »

Camera gestazionale più piccola dell’atteso: proseguirà la gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna.   »

Gravidanza e poca tolleranza nei confronti dell’integrazione di magnesio

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro.  »

Tampone vaginale: può essere pericoloso in gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti