Tumore al seno: vita sana previene le recidive

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 18/08/2016 Aggiornato il 18/08/2016

Uno stile di vita sano, con una dieta salutare e attività fisica, diminuisce il rischio di metastasi e recidive del tumore al seno

Tumore al seno: vita sana previene le recidive

La ricerca in merito al tumore al seno ha fatto passi da gigante e, a oggi, il tasso di mortalità per questo tipo di tumore è calato vertiginosamente. Complici la diagnosi precoce, con il rispetto del calendario degli screening per età, una diversa cultura alimentare e più informazione riguardo allo stile di vita. È proprio uno stile di vita sano che, secondo ultimi studi, preverrebbe le recidive e le metastasi del tumore al seno.

Il progetto Diana 5

Lo studio-progetto in questione porta il nome di Progetto Diana 5 ed è stato condotto dai ricercatori dell’Istituto nazionale dei tumori in collaborazione con il Campus Cascina Rosa di Milano. La ricerca è partita nel 2008 e si è posta come obiettivo il miglioramento della dieta e dello stile di vita in generale di un campione di donne operate di carcinoma al seno.  Diana 5, condotto dal celebre professor Berrino, ha coinvolto 2.353 donne operate di cancro al seno, di cui una buona parte con un alto rischio di sviluppare metastasi e recidive. Ciascuna è stata seguita per cinque anni, nel miglioramento dello stile di vita, da nutrizionisti, oncologi e psicologi. I fattori di rischio considerati nello studio sono stati: presenza della sindrome metabolica, alti livelli di testosterone, elevati valori d’insulina e ricettori ormonali estrogeno-negativi.

La dieta da seguire

Per quanto riguarda l’alimentazione, il progetto Diana 5 ha puntato su una dieta sana, ricca di vegetali come verdura, legumi e frutta e povera di farine raffinate, zuccheri e carni rosse o conservate (salumi). Insomma, la dieta per eccellenza in questo caso sarebbe proprio quella mediterranea ovvero: vegetali, cereali integrali, pesce, carni magre, uova, formaggi freschi.

L’attività fisica da fare

Non solo dieta, però. Il progetto Diana 5 ha, infatti, puntato anche sull’attività fisica. Niente sessioni estenuanti in palestra o sport particolari: le donne coinvolte si sono impegnate nel praticare 30 minuti di attività fisica moderata (camminata, corsa, scale, bicicletta, nuoto) al giorno. Anche il controllo del peso è fondamentale: il sovrappeso (soprattutto l’adipe addominale), infatti, predispone al tumore al seno. Nelle donne operate di tumore al seno si è assistito a una drastica riduzione dei fattori di rischio riguardanti recidive e metastasi.

In costante aumento

Il tumore al seno è in continua crescita in Italia e coinvolge soprattutto le donne giovani, sotto il 45 anni. Il rischio di ammalarsi poi subisce un arresto attorno alla menopausa, per poi risalire di nuovo verso i 60 anni. Per fortuna sono aumentate anche le probabilità di sconfiggere del tutto questo tipo di neoplasia.

Importante la diagnosi precoce

Ormai si ripete in tutte le salse e le donne più giovani stanno crescendo proprio con la sana abitudine alla prevenzione e alla diagnosi precoce: auto-palpazione ogni mese, ecografia al seno ogni anno dai 30 anni e, dai 40 anni, mammografia annuale di controllo.

 

 

 

 

 
 
 

In breve

LA SINDROME METABOLICA AUMENTA IL RISCHIO

Si tratta di un insieme di fattori che aumentano il rischio di sviluppare diverse gravi patologie, da quelle cardiovascolari al tumore alla mammella. I fattori di rischio della sindrome metabolica sono: obesità addominale, ipertensione, bassi livelli di colesterolo buono Hdl, elevati livelli di glicemia e trigliceridi.

 

 

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