Tumori femminili: basterà un Pap test per riconoscerli tutti?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 18/09/2015 Aggiornato il 18/09/2015

Al via uno studio per capire se il Pap test possa essere utile per valutare il rischio di sviluppare uno dei quattro tumori femminili più frequenti

Tumori femminili: basterà un Pap test per riconoscerli tutti?

È una delle indagini più conosciute dalle donne. In effetti, il Pap test viene consigliato a tutte le donne sopra i 25 anni, per l’identificazione precoce del tumore del collo dell’utero. Ma la sua utilità potrebbe essere ancora maggiore. Gli esperti ipotizzano, infatti, che possa essere utilizzato anche per identificare il rischio personale di sviluppare un tumore al seno, all’ovaio e all’endometrio. Proprio per valutare la sua efficacia in questo senso la Commissione Europea, con il contributo della Onlus inglese Eve Appeal, ha finanziato un programma di ricerca, chiamato Forecee.

Coinvolto anche l’IEO di Milano

Lo studio che cercherà di capire le reali applicazioni del Pap test durerà quattro anni e sarà coordinato dall’University College London, con la collaborazione di 14 centri europei, fra cui l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. Il reclutamento è iniziato il primo settembre. Complessivamente, saranno coinvolte 6.000 donne, delle quali circa 1.000 italiane.

Nel mirino le cellule epiteliali della cervice

Il progetto è stato ideato dopo che alcune ricerche hanno dimostrato come l’indagine numero uno per la diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero possa fornire informazioni importanti anche per valutare la salute di altri organi. In particolare, un recente studio condotto dall’University College di Londra ha scoperto che le modifiche molecolari che caratterizzano i tumori del seno, dell’ovaio e dell’endometrio possono essere presenti anche in altre cellule epiteliali, in particolare in quelle cervicali prelevate con il Pap test. Di qui, l’idea di indagare meglio il ruolo del Pap test.

L’obiettivo è mettere a punto un test completo

Lo scopo del progetto Forecee è analizzare le cellule prelevate con il Pap test per cercare degli indicatori di rischio non solo per il tumore del collo dell’utero, ma anche per gli altri tre tipi di tumori femminili più diffusi. Del resto, occorre sapere che delle cellule prelevate con questo esame, solo il 3% viene impiegato per la diagnosi precoce delle displasie cervicali. Resta, dunque, ancora molto materiale per eseguire altre indagini. Lo studio, comunque, non si limiterà ad analizzare le cellule prelevate dalla cervice. Valuterà anche il ruolo degli altri fattori di rischio per i tumori femminili, come i fattori ambientali (virus e microbi), lo stile di vita (fumo, alimentazione, attività fisica), la storia riproduttiva. Lo scopo è riuscire a mettere a punto un test completo, in grado di calcolare la probabilità di sviluppare uno dei quattro tumori nei successivi 5 o 10 anni.

 

 

 
 
 

In breve

LA SITUAZIONE ATTUALE

Al momento il Pap test viene impiegato solo per la diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero. Per il tumore al seno, invece, si utilizza la mammografia. Per quanto riguarda il tumore dell’ovaio e dell’endometrio, purtroppo, le armi a disposizione sono limitate.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Uovo chiaro o concepimento tardivo?

06/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

Solo una seconda ecografia può permettere di appurare se la gravidanza è in evoluzione o no, mentre il solo valore delle beta non basta.   »

Allergia al latte e intolleranza al latte: c’è differenza?

05/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

L'allergia al latte è la risposta avversa alle proteine in esso contenute ec caratterizzata dalla formazione di anticorpi IgE e, di conseguenza, dal rilascio di istamina. L'intolleranza al latte dipende dalla mancanza (o dal deficit d'azione) dell'enzima che digerisce il lattosio, lo zucchero del latte....  »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Fai la tua domanda agli specialisti