Un test del sangue scopre se il tumore al seno sta per tornare

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 12/10/2015 Aggiornato il 12/10/2015

Prevedere in anticipo recidive del tumore al seno con un test è un metodo semplice e non invasivo per tenere sotto controllo la malattia

Un test del sangue scopre se il tumore al seno sta per tornare

Un test del sangue permette di prevedere il rischio di ricadute nel caso di cancro al seno, riconoscendo le donne che svilupperanno recidive in media 8 mesi prima dell’individuazione con i tradizionali esami medici, e quindi di agire il prima possibile per bloccare e sconfiggere la malattia.
 La chirurgia per rimuovere un tumore è uno dei trattamenti fondamentali per le neoplasie. Tuttavia se alcune metastasi sono già diffuse in un’altra parte del corpo o se non viene eliminato tutto il cancro, quest’ultimo può ritornare.

Un esame salva-vita

L’Institute of Cancer Research di Londra e del Royal Marsden NHS Foundation Trust ha condotto una ricerca, pubblicata sul giornale scientifico Science Translational Medicine, su 55 pazienti che rischiavano di una ricaduta, dimostrando l’efficacia dell’esame: il test PCR (polymerase chain reaction) digitale.

Prelievi di sangue ogni 6 mesi

Lo studio è stato condotto analizzando 55 donne con carcinoma della mammella curate con chemioterapia dopo l’intervento chirurgico e senza più segni della malattia. Queste sono state successivamente tenute sotto osservazione attraverso dei prelievi di sangue effettuati ogni 6 mesi dopo l’intervento. Il risultato del monitoraggio è stato il seguente: delle 15 pazienti che hanno avuto effettivamente una ricaduta di tumore, ben 12 sono state rilevate in anticipo (con una media di 7,9 mesi di anticipo), trovando tracce di Dna canceroso nella circolazione sanguigna. Nelle altre tre pazienti il tumore si era diffuso al cervello, dove la protezione della barriera emato-encefalica sembra aver fermato i frammenti del cancro dall’entrare in circolo nel sangue. Gli scienziati dell’istituto londinese hanno analizzato il Dna mutato del tumore e poi continuato a cercare le mutazioni nel sangue.

Una speranza concreta

La speranza è che l’individuazione precoce della recidiva possa anticipare i trattamenti e migliorare le probabilità di sopravvivenza. Nicholas Turner, uno dei ricercatori, ha spiegato che il test è stato utilizzato anche per costruire un quadro di come il cancro evolve nel tempo e questa informazione potrebbe risultare di valore inestimabile per aiutare i medici a scegliere i farmaci giusti per trattare il tumore. Anche se il test non è ancora disponibile per le pazienti, i ricercatori credono che lo studio possa aiutare la scienza non soltanto a personalizzare i trattamenti, ma in futuro a trovare anche una cura.

 

 

 
 
 

In breve

IMPORTANTE PREVEDERE L’EVOLUZIONE

 I tumori al seno vengono diagnosticati nei primi stadi della malattia nella maggioranza dei casi, ma poter predire se tutte le cellule tumorali sono state rimosse dall’operazione è un passaggio fondamentale per evitare che il cancro si possa ripresentare o colpire altre parti del corpo.

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Gravidanza che non inizia in allattamento, dopo 4 mesi di tentativi: che fare?

16/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Le gravidanze non si avviano premendo un interruttore. Ci possono volere mesi di tentativi prima di iniziarne una, soprattutto se si sta ancora allattando perché se è vero che l'allattamento al seno non assicura la contraccezione, lo è altrettanto che può rendere più difficile concepire.   »

Gravidanza e antidepressivo sospeso dalla psichiatra: è l’indicazione corretta?

16/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

L'antidepressivo paroxetina è perfettamente compatibile con la gravidanza e anche con l'allattamento al seno, quindi non è necessario sospenderlo quando si è in attesa di un bambino e a conferma di questo esiste un'ampia documentazione scientifica.   »

Ridatazione della gravidanza: c’è da preoccuparsi?

11/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non c'è nulla di cui preoccuparsi quando la gravidanza viene ridatata, specialmente se la differenza tra l'epoca calcolata in base alla data dell'ultima mestruazione e le misure rilevate dall'ecografia è di appena una settimana.   »

Fai la tua domanda agli specialisti