Allattamento al seno: protegge dalla depressione post partum

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 26/09/2014 Aggiornato il 26/09/2014

Il rischio di depressione post partum sarebbe dimezzato nelle donne che scelgono l’allattamento al seno. Ecco perché

Allattamento al seno: protegge dalla depressione post partum

Ormai tutte le mamme, e non solo loro, sanno che l’allattamento al seno è, perlomeno sulla carta, la miglior scelta che si possa compiere tanto per se stesse quanto soprattutto per il bebè. I benefici di questa pratica non si contano quasi più. L’ultimo sarebbe un rischio dimezzato di sviluppare la depressione post partum. È la conclusione cui è giunto un recente studio condotto da un team di ricercatori britannici, dell’Università di Cambridge, pubblicato sulla rivista Maternal and Child Health.

Coinvolte quasi 14 mila mamme

La ricerca ha interessato 13.988 mamme. A tutte è stato chiesto di compilare dei questionari relativi alla gravidanza e al post parto. In particolare, è stato chiesto loro di specificare se avessero scelto di allattare il loro piccolo, in tal caso, come avessero vissuto l’esperienza. Inoltre, tutte sono state invitare a raccontare le emozioni provate nei primi mesi dopo la nascita del bebè e la comparsa di eventuali disturbi depressivi. Lo scopo era capire se fra allattamento al seno e stato psicologico delle madri ci fosse una quale relazione.

Le donne che riescono ad allattare sono più serene

Dall’analisi dei risultati è emerso che effettivamente l’allattamento al seno ha ripercussioni importanti sul benessere della mamma. Infatti, le donne che durante la gravidanza si erano riproposte di allattare il proprio bimbo e, dopo la nascita, erano riuscite effettivamente a farlo presentavano un rischio dimezzato di sviluppare la depressione post-partum rispetto a quelle che avevano optato per il latte artificiale. E più a lungo si protraeva l’allattamento al seno e più il benessere aumentava. Del resto, la produzione del latte si associa a un aumento degli ormoni del buon umore e a una riduzione dello stress.

Chi non riesce ad allattare è più a rischio

Tuttavia, se l’allattamento al seno non andava a buon fine, tutti i benefici si annullavano. Infatti, si è visto che le mamme che avrebbero voluto proporre ai loro figli il latte materno, ma per complicazioni fisiche non erano riuscite a realizzare il loro desiderio, diventavano più fragili. In questi casi, le probabilità di depressione erano addirittura raddoppiate.  “Per coloro che non riescono ad allattare, nonostante gli sforzi, ci sono conseguenze negative. E queste sono le madri più a rischio, perché subentra una sorta di “sindrome del fallimento” hanno spiegato gli autori. Per questo, secondo gli esperti, è essenziale supportare le neomamme, dando loro tutto l’aiuto e le informazioni di cui hanno bisogno per riuscire ad allattare. 

In breve

COME SUPERARE LE DIFFICOLTA’

Solo in una piccolissima percentuale dei casi, l’allattamento al seno è tecnicamente impossibile. Quasi sempre le difficoltà sono superabili. In che modo? Informandosi correttamente, controllando l’attaccamento del bambino, riposandosi a sufficienza e facendosi aiutare il più possibile. 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Fratello e sorella (solo da parte di madre) possono avere figli sani?

22/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

I figli di consanguinei hanno un alto rischio di nascere con anomalie genetiche e disturbi del neurosviluppo. Questa è la principale ragione per la quale nelle società organizzate sono vietate le unioni tra parenti stretti.   »

Dopo un aborto spontaneo quanto tempo ci vuole per cominciare un’altra gravidanza?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Se un primo concepimento è avvenuto in pochi mesi, ci sono altissime probabilità (addirittura il 100%!) di avviare una nuova gravidanza entro sei mesi dall'aborto spontaneo.   »

Si può ridatare la gravidanza una seconda volta?

14/06/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La ridatazione ecografica può essere eseguita una volta sola nel primo trimestre (quando c'è più di una settimana di differenza tra il calendario ostetrico e le dimensioni effettive del feto), dopodiché se il bambino risulta più piccolo dell'atteso non si può più attribuire il dato a un concepimento...  »

Fai la tua domanda agli specialisti