Allattamento: cosa mangiare per far venire il latte?

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 06/10/2022 Aggiornato il 06/10/2022

Quando si nutre il bebè al seno si deve mangiare un po’ di tutto: carne per il ferro e le proteine, cereali per l’energia, verdura e frutta per l’apporto vitaminico e il contenuto di acqua. Alcune erbe, poi, sono più indicate di altre, per favorire l’allattamento, in quanto contengono sostanze in grado di incrementare la secrezione lattea. Ecco quali sono e come “sfruttarle” al meglio

come migliorare l'allattamento del neonato

Come usare il finocchio in allattamento?

Questo ortaggio è particolarmente indicato durante l’allattamento. Fino dall’antichità è noto per la proprietà di aumentare la produzione di latte, grazie ai fitoestrogeni che stimolano la ghiandola mammaria. Inoltre apporta pochissime calorie (appena 46 per 100 grammi di peso), pur avendo un elevato potere saziante grazie alle fibre. Il sapore dolce, infine, lo rende particolarmente gradevole.

• Il finocchio in allattamento può essere consumato crudo, ma è ottimo anche cotto: può essere lessato in poca acqua e latte, quindi passato al forno con parmigiano e pane grattugiato.

• Una variante è il finocchio “selvatico”, chiamato anche erba finocchina. Come il finocchio “classico” ha la proprietà di aumentare la produzione di latte. Inoltre favorisce la diuresi, combatte la fermentazione intestinale, aiuta la buona digestione. Lo si trova in erboristeria o nei negozi di alimentazione naturale, sotto forma di semi, e può essere impiegato per aromatizzare insalate crude, carni di maiale e coniglio, pesci, sformati e primi piatti.

• Sempre in erboristeria è possibile acquistare un preparato a base di semi di finocchio selvatico, con cui si prepara una tisana rinfrescante. Bevuta al mattino, a digiuno, aiuta la produzione del latte. Si deve mettere un cucchiaio di preparato in una tazza, versarvi un po’ d’acqua bollente, lasciare in infusione dieci minuti, filtrare e bere.

L’anice verde fa venire il latte?

Questa erba svolge un’azione digestiva, fluidifica la circolazione del sangue e aiuta il lavoro del fegato. Inoltre contiene fitoestrogeni, ormoni naturali che stimolano la produzione del latte e quindi favoriscono l’allattamento. Il suo sapore dolciastro, tra l’altro, conferisce al latte un aroma gradevole che è apprezzato dai neonati, i quali, succhiando più voracemente, stimolano ulteriormente la ghiandola mammaria. Inoltre, l’anice verde combatte l’aerofagia (causa delle dolorose coliche gassose del bebè) anche nel lattante, rilassa ed è energetica nello stesso tempo.

• In erboristeria si può acquistare il preparato, a base di foglie e frutti, con cui si prepara un infuso, che calma e stimola la produzione lattea. Si deve far bollire una tazza di acqua, aggiungere un cucchiaino di preparato, lasciare bollire per trenta secondi. Quindi si spegne e si lascia in infusione per dieci minuti. A questo punto si filtra e si beve. Assunta dopo i pasti, questa tisana favorisce la digestione.

Il cardo mariano favorisce l’allattamento?

È la pianta “galattogena” per eccellenza: il cardo contiene, infatti, una grande quantità di bioflavonoidi, in particolare di flavonolignani, sostanze che mantengono ai giusti livelli gli ormoni femminili e, di conseguenza, stimolano la produzione del latte. Oltre a questa proprietà, il cardo mariano svolge un effetto disintossicante (era usato anche come antidoto ai morsi dei serpenti e all’avvelenamento da funghi) e tonico del fegato, previene i disturbi legati alle vie genitali femminili e combatte l’invecchiamento grazie al patrimonio di vitamine.

• Il cardo trova un buon impiego in cucina: si può acquistare nei negozi specializzati e presso i fruttivendoli più forniti. Le foglie più tenere possono essere consumate crude, nell’insalata, mentre quelle più robuste possono essere cotte al vapore (il sapore è simile a quello degli spinaci). Anche i germogli, ricchi di vitamine e sali minerali, si possono aggiungere cotti alle minestre di verdura.

Quando prendere la galega?

Questa pianta è stata oggetto di studi scientifici che, a partire dalla fine dell’Ottocento, hanno dimostrato che può aumentare la montata lattea fino al 50 per cento. Il merito è dei bioflavonoidi, sostanze che agiscono da regolatori nella produzione naturale degli ormoni femminili. Infatti sono captati dalle cellule dei recettori che si trovano nelle ghiandole mammarie, portando a un naturale aumento del volume del seno e a una migliore circolazione sanguigna a livello della ghiandola mammaria. Il risultato è che questa produce più latte.

• La pianta, inoltre, ha la capacità di contrastare la formazione di gas intestinale. Questa azione benefica si riflette anche sul neonato allattato al seno, prevenendo le coliche gassose. Infine, la galega favorisce la diuresi, tiene sotto controllo il livello di glicemia (il tasso di zuccheri) nel sangue e combatte le infezioni febbrili.

• Il modo migliore di sfruttare le proprietà della galega è sotto forma di tisana. Il preparato (foglie di galega con finocchio, anice, cumino e ortica) si trova in erboristeria. Si fa bollire un litro d’acqua, quindi si spegne, si aggiungono due cucchiai di preparato e si lascia in infusione per venti minuti. Si filtra e si beve durante il giorno.

Il cumino migliora la produzione di latte?

Originario del Turkestan, nell’Asia occidentale, il cumino è una spezia le cui proprietà benefiche sono note fin dall’antichità. È efficace prima di tutto contro i disturbi dell’apparato gastrico, favorisce la digestione e contrasta la formazione del gas intestinale, oltre a essere naturalmente efficace nell’aumentare il potere galattoforo di erbe come la galega, l’ortica e il finocchio.

• Con i semi di cumino (in erboristeria) si può preparare una tisana dal sapore molto gradevole, facendo bollire una tazza d’acqua e aggiungendo un cucchiaino di semi di cumino. Proseguire il bollore per 30 secondi, spegnere e lasciare in infusione per dieci minuti. A questo punto si può filtrare e bere. L’infuso è particolarmente efficace se viene bevuto dopo i pasti.

L’ortica  è consigliata in allattamento?

Questa diffusissima pianta urticante, le cui proprietà galattogene sono note da tempo, contiene molti sali minerali, specialmente ferro, fosforo, magnesio, calcio e silicio, sostanze che la rendono diuretica e depurativa, oltre che efficace nei casi di anemia. L’ortica aiuta anche a combattere le forme di dissenteria e le emorragie (forti perdite di sangue), mantiene sani i vasi sanguigni grazie al patrimonio di vitamine (A, C e K, acido formico e tannino), favorisce la digestione e aumenta la capacità di assorbire al meglio le sostanze nutritive.

• Si può berne il succo fresco (un paio di bicchieri al giorno), ottenuto schiacciando le foglie o centrifugandole, oppure un infuso, preparato facendo bollire un litro d’acqua con 50 grammi di foglie essiccate. Si lascia in infusione per 15 minuti e se ne prendono due o tre tazze al giorno.

• L’ortica è ottima anche cruda nelle insalate, tritata nelle frittate o nelle minestre. È adatta anche per la preparazione di gnocchi verdi al posto degli spinaci.

Si può bere l’orzo in allattamento?

Rispetto agli altri cereali, l’orzo è molto ricco di fibre e povero di zuccheri (quindi meno calorico), quindi è particolarmente adatto durante la gestazione e l’allattamento anche per combattere i problemi di stitichezza che spesso si presentano in questi periodi.

• L’orzo può essere consumato in vari modi: aggiunto ai passati di verdura o ai minestroni, in insalata, oppure può essere utilizzato al posto del riso (soprattutto se ci sono problemi di stitichezza). In allattamento è indicato perché favorisce la produzione di latte.

• L’acqua d’orzo è forse la preparazione più tipica per aumentare la produzione del latte materno. La ricetta è stata ereditata dalla medicina tradizionale cinese. Si prepara bollendo per un’ora in un litro d’acqua due manciate di orzo perlato precedentemente lavato in acqua fredda. Occorre aggiungere acqua bollente a mano a mano che quella del decotto evapora. Trascorso il tempo di cottura, si filtra e si lascia raffreddare. L’acvqua può essere bevuta in qualsiasi momento della giornata.

 

 

 

 
 
 

In sintesi

Come aumentare il latte materno in modo naturale?

Nell’alimentazione della mamma che allatta devono essere normalmente presenti frutta e verdura in quantità, cotta o cruda e ben lavata. Alcune erbe pairticolari, poi, sono particolarmente indicate per aumentare la la produzione di latte. In ogni caso, xhiedere sempre il parere al ginecologo, al pediatra o al fitoterapeuta prima di assumere qualsiasi erba.

 

 

Fonti / Bibliografia

  • FitoestrogeniCon il termine "fitoestrogeni" si fa riferimento a un gruppo di sostanze di origine vegetale simile agli estrogeni sia dal punto di vista strutturale che dal punto di vista funzionale.
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