Allattamento: le smagliature rappresentano un ostacolo?

Elisa Carcano A cura di Elisa Carcano Pubblicato il 25/09/2019 Aggiornato il 26/09/2019

Non è un problema solo estetico ed è difficile da curare: per questo alcune mamme abbandonano l'allattamento al seno, volendo evitare che si formino le smagliature. Ma esistono altre soluzioni meno drastiche

Allattamento: le smagliature rappresentano un ostacolo?

Troppo spesso le smagliature vengono considerate un problema marginale e non importante. Invece per tante donne non è così. Secondo gli esperti, infatti, non si tratta di un problema solo estetico. In alcuni casi potrebbe addirittura compromettere il successo dell’allattamento al seno.

Ancora poche le mamme che allattano dopo i tre mesi

L’Organizzazione mondiale della sanità, l’Unicef, l’Unione Europea e tutte le più importanti Società scientifiche pediatriche raccomandano l’allattamento materno esclusivo per i primi sei mesi di vita del bambino. Il latte di mamma, infatti, rappresenta il miglior alimento per il neonato. Nonostante ciò, in Italia le donne che allattano, soprattutto a distanza di tre e più mesi dal parto, sono ancora poche. Le ragioni? Spesso alla base ci sono difficoltà più o meno pratiche. Fra queste, secondo la Fimp (Federazione italiana medici pediatri) potrebbero esserci anche le smagliature.

Sono vere e proprie cicatrici

Le smagliature sono alterazioni dello strato più profondo della cute, il derma. Si tratta di vere e proprie cicatrici che si formano in seguito allo strappo, in alcune zone, delle fibre collagene, le fibre che rendono la pelle robusta e compatta. La gravidanza rappresenta uno dei periodi più a rischio da questo punto di vista: la tensione cui la pelle del seno, dell’addome e dei fianchi è sottoposta durante i nove mesi a causa dell’aumento del peso e delle dimensioni può facilmente dare origine a smagliature.

Non scompaiono dopo il parto

Una volta nato il bambino, spesso, questi segni non spariscono. Anzi, diventano ancora più visibili, trasformandosi in una sorta di promemoria di una forma fisica ormai cambiata. Il nuovo aspetto esteriore può non piacere alla neomamma, rendendola un po’ depressa, facendole perdere autostima in se stessa e complicando i rapporto sociali. Ma non solo.

Molte temono che il seno possa “imbruttirsi”

Quando le smagliature interessano il seno c’è il rischio che la donna, inconsciamente, decida di rinunciare all’allattamento naturale. Vedere le mammelle già rovinate, infatti, amplifica un timore che molte hanno, ossia che attaccando il bimbo uno dei punti di forza del fascino femminile venga compromesso. Il risultato è che la neo mamma decide di non allattare il figlio o di smettere molto presto.

Vanno prevenute e curate

Ecco perché la Fimp raccomanda non solo di promuovere e sostenere l’allattamento al seno, ma anche di fornire alle future e neo-mamme consigli utili per la cura del proprio corpo. Per esempio, è bene sapere che per prevenire il problema, fin dalle prime settimane di gravidanza è necessario applicare sulla pelle delle zone a rischio una crema rassodante, per aumentarne l’elasticità, la tonicità e la resistenza.

 
 
 

Da sapere

POI TUTTO RITORNA ALLA NORMALITÀ

L’allattamento naturale può comportare delle modifiche al seno, sia positive sia negative. Tutte comunque sono destinate a risolversi alla sospensione di questa forma di nutrizione. 

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