Biberon per l’allattamento neonato

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 20/01/2015 Aggiornato il 20/01/2015

Si tratta di un oggetto molto utile fin dai primi giorni di vita del piccolo e anche durante lo svezzamento. Per poter essere sempre adeguato alle varie età del piccolo, si modifica nelle sue parti. Vediamo come

Neonato: gli accorgimenti anti-rigurgito se il bebè è allattato con il biberon

Per i neonati

Quando non è possibile allattare il bebè al seno bisogna ricorrere al latte formulato. È necessario usare i biberon appositamente studiati per il neonato, in quanto hanno caratteristiche particolari:

  • la tettarella ampia: la base della tettarella studiata per i neonati ha un ampio appoggio labiale, poiché deve simulare il capezzolo materno, rendendo la suzione il più possibile naturale. Il piccolo appoggia così le labbra su un’ampia superficie, come fa al seno, quando prende in bocca non solo il capezzolo, ma anche l’areola.
  • la valvola anticolica: nella tettarella per i neonati, in genere, vi è una valvola che consente all’aria di entrare quando il piccolo succhia, garantendo un corretto e costante flusso di latte. In mancanza di questa speciale valvola, il liquido nella tettarella fa fatica a uscire e il bebè può ingurgitare molta aria mentre succhia. Tutto ciò può provocare singhiozzi, rigurgiti e coliche gassose. In alcuni modelli la valvola anticolica può essere posta anche sul fondo della bottiglia del biberon, per impedire la formazione di bolle d’aria che il bebè potrebbe ingurgitare.
  • la forma: alcune bottiglie hanno una forma angolata di 30 gradi, per garantire il riempimento costante della tettarella, riducendo la quantità di aria che il piccolo potrebbe ingoiare. Anche i biberon dalla base larga e dalla forma bassa favoriscono il corretto flusso di latte nella tettarella.

Per i più grandicelli

Con il passare dei mesi, in particolare dallo svezzamento, le esigenze nutrizionali del piccolo cambiano e quindi anche il biberon deve adeguarsi a questa nuova fase. Con il biberon si iniziano a offrirgli, per esempio, i succhi di frutta e il latte con i biscotti. Inoltre, il bimbo potenzia la capacità di afferrare e manipolare gli oggetti, per cui il biberon, se dotato di una forma particolare, può diventare un gioco divertente da tenere in mano. È importante quindi che abbia:

  • un’impugnatura facile: per far imparare al piccolo come tenere in mano il biberon e, quindi, insegnargli a “mangiare” da solo. A questo scopo il biberon può avere apposite maniglie, cavità ergonomiche o essere “bucato” al centro per permettere al piccolo di infilarvi le manine.
  • una maggiore capienza: con il trascorrere dei mesi, la quantità di latte e di liquidi assunti dal bimbo aumenta. Il biberon deve avere una capienza maggiore, per assecondare le esigenze nutrizionali del piccolo: sono indicati i biberon da 250 ml in su.
  • la bottiglia in materiale resistente: proprio perché il piccolo impara a manovrare e a tenere in mano il biberon, è opportuno che esso sia realizzato in policarbonato, cioè una plastica.

Anche la tettarella si trasforma nel tempo

I fori

La dimensione e la quantità dei fori posti sulla tettarella variano in base alla crescita del bambino e alle sue esigenze nutritive. Per ogni fascia d’età, esistono vari tipi di tettarelle, studiate per regolare il flusso di latte e di liquidi:

  • a un foro stretto: è indicata per i neonati da 0 a 4 mesi circa, che non hanno bisogno di troppo liquido che esca velocemente dalla tettarella.
  • a un foro normale: è adatta per i neonati più golosi, che mangiano voracemente. Infatti, sia la quantità del latte sia la velocità del flusso che esce da questo tipo di tettarella è più consistente.
  • a tre fori: è indicata dopo i quattro mesi di vita, quando il flusso di latte deve essere più rapido per soddisfare la fame del bebè.
  • con un taglietto o una stellina: è adatta per i bimbi più grandi, perché questo tipo di tettarella consente il passaggio di cibi più consistenti, come latte e biscotti o i succhi di frutta.

Il materiale

  • in caucciù: si tratta di una gomma naturale che, grazie alle sue caratteristiche di morbidezza ed elasticità, presenta una capacità di allungamento simile al capezzolo materno durante la poppata. Inoltre, questo materiale trasmette calore al passaggio del latte e ripropone, quindi, al piccolo sensazioni molto simili a quelle della suzione al seno. Può essere lavato e sterilizzato, anche se si logora facilmente. La tettarella va sostituita una volta che si è deformata. Il caucciù è indicato anche dopo che sono spuntati i dentini.
  • in silicone: si tratta di un materiale chimico atossico, a base di silicio (una sostanza presente in molti minerali). È indeformabile e non risente delle numerose sterilizzazioni a cui è sottoposto. Il silicone non assorbe acqua, né odori né sapori. Con il tempo, però, tende a lacerarsi facilmente, quindi quando compaiono i primi dentini al bebè occorre sospenderne l’utilizzo.
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