- Avviare l’allattamento al seno nella prima ora di vita del bebè: questa indicazione significa che è importante, per un buon avvio dell’allattamento, creare già nella prima ora di vita le condizioni perché questo avvenga, ma senza forzare. I bambini hanno un comportamento che si manifesta in un tempo variabile, per cui alcuni si orientano verso il seno già nella prima mezz’ora di vita, altri invece hanno bisogno di un tempo maggiore;
- mostrare alle mamme come allattare e mantenere la produzione di latte anche nel caso in cui vengano momentaneamente separate dai neonati (per esempio, per un problema di salute): in tal caso bisognerà estrarre il latte con un apparecchio, il tiralatte, per continuare a stimolare la ghiandola mammaria alla lattazione;
- evitare l’uso del latte artificiale, a meno che non sia davvero necessario;
- vietare la pubblicità dei latti artificiali negli ospedali;
- favorire il rooming in, cioè la possibilità per il neonato di stare nella stessa stanza della mamma nei primi giorni di vita: in questo modo, è più facile attaccare il bebè al seno ogni volta che lo richiede;
- incoraggiare l’allattamento al seno a richiesta, cioè la possibilità per il piccolo di attaccarsi al seno ogni volta che ha fame e non a orari rigidi;
- promuovere l’allattamento esclusivo al seno fino al sesto mese: questo vuol dire che, in condizioni di benessere della mamma e del bimbo, il piccolo trae solo vantaggi dall’allattamento al seno fino ai sei mesi;
- introdurre alimenti diversi dal latte dai sei mesi: intorno a questa età, il latte materno non è più sufficiente dal punto di vista nutrizionale per il bambino e inizia a essere inadeguato sotto il profilo dell’apporto di ferro. Il fatto che sia arrivato il momento di integrare l’alimentazione del piccolo con nuovi cibi non significa, però interrompere le poppate al seno, che, anzi, possono proseguire fino all’anno.
Guida alle poppate – Le indicazioni dell’Oms
A cura di “La Redazione”
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Anche se sull’allattamento non esistono regole assolute, ecco alcune raccomandazioni suggerite dall’Oms (l’Organizzazione mondiale della sanità)
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