Latte materno: per il bebè di meglio non c’è

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 23/09/2015 Aggiornato il 23/09/2015

L’Organizzazione Mondiale della Sanità conferma che l’allattamento al seno è la migliore fonte di nutrimento per i neonati

Latte materno: per il bebè di meglio non c’è

L’allattamento al seno è la migliore fonte di nutrimento per i neonati ed è considerato uno dei metodi più efficaci per garantire la salute e la sopravvivenza dei bambini. L’Oms, Organizzazione mondiale della sanità, che sostiene e promuove la diffusione di questa pratica, dichiara che ogni anno l’allattamento al seno potrebbe salvare 800 mila vite.

Nutrimento salva-vita

Sarebbe sufficiente che tutti i bambini fossero nutriti esclusivamente con latte materno fino a sei mesi d’età  e che continuassero ad assumerlo fino al compimento dei due anni. La mamma dovrebbe essere disposta ad allattare a richiesta, cioè tutte le volte che il bambino manifesta di volerlo, sia di giorno sia di notte.

Importante il sostegno

È importante che le neomamme vengano assistite e incoraggiate ad allattare nelle prime settimane dopo il parto. È, infatti, questa una fase delicata in cui molte donne hanno difficoltà a capire come procedere correttamente.

Protegge dalle malattie

Il latte materno è l’alimento ideale per i bambini piccoli perché fornisce loro tutte le sostanze nutrienti di cui hanno bisogno per crescere in modo sano: è sicuro, contiene anticorpi in grado di proteggerli dalle malattie infantili più comuni, come diarrea e polmonite, le due principali cause di mortalità infantile. Inoltre, l’allattamento fa bene anche alle mamme: riduce il rischio di depressione post-partum e di sviluppare tumori al seno e alle ovaie e rappresenta anche un anticoncezionale naturale: se si allatta, fino a sei mesi dal parto le possibilità di restare incinta sono ridotte del 98%. Dai 6 mesi d’età l’Oms consiglia di associare al latte materno anche altri alimenti, senza diminuire però l’allattamento al seno.

Più agevolazioni al lavoro

Talvolta quando le donne rientrano al lavoro, diventa complicato per loro continuare ad allattare perché non hanno il tempo sufficiente o non dispongono di un luogo adatto per farlo. I datori di lavoro dovrebbero da parte loro, secondo l’Oms, incentivare questa pratica mettendo a disposizione una stanza privata per le dipendenti che devono allattare o concedere loro di lavorare part-time.

 

 

 

 

 
 
 

In breve

 PREVIENE OBESITA’ E DIABETE

 Secondo alcuni studi le persone che sono state allattate da piccole continuano a beneficiarne anche da adulte. Hanno, infatti, meno probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2 e di diventare obesi o in sovrappeso.

 

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