Come fa la neomamma a capire se si ha abbastanza latte per il bebè?

Paola Risi A cura di Paola Risi Pubblicato il 20/05/2022 Aggiornato il 20/05/2022

Il timore di non riuscire a nutrire a sufficienza il proprio bebè è comune a molte mamme. Ecco come capire se si ha abbastanza latte per il bebè

mamma allatta al seno il neonato ma non ha abbastanza latte per il bebè

Il timore di avere poco latte, e quindi di non essere in grado di soddisfare le esigenze nutritive del neonato, è molto diffuso tra le neomamme che allattano al seno, ma risulta infondato in quanto non esistono donne più o meno predisposte su questo fronte: la produzione di latte da parte della ghiandola mammaria si regola, infatti, sulla base delle esigenze del bebè.  In ogni caso ecco come capire se si ha abbastanza latte per il bebè con i consigli della dottoressa  Daniela Fantini, ginecologa presso il consultorio Cemp di Milano.

Come si fa a capire se il latte materno è sostanzioso?

Più il bebè “si attacca” attivando la suzione del capezzolo, più questa produzione aumenta fino a stabilizzarsi progressivamente secondo il ritmo individuale delle poppate. È vero però che, in alcuni casi, possono verificarsi condizioni che ostacolano la regolarità della produzione di latte, arrivando a condizionare i livelli di nutrizione del bambino.
Esistono, del resto, tre segnali che consentono di accertarsi se il neonato ne consuma quantità adeguate alle sue effettive necessità e,quindi, se la mamma ha abbastanza latte per il bebè:

  •  un aumento di peso compreso tra i 125 e i 220 grammi alla settimana (500 grammi al mese) a cominciare dal 4° giorno di vita (quando, indicativamente, si verifica la montata lattea che avvia la produzione di latte vero e proprio). Una volta superati i primi 3 mesi, sempre secondo rilevazioni statistiche, dovrebbe invece aumentare in media di 80 grammi a settimana;
  • il numero di pannolini sporcati (di urina o feci) nell’arco delle 24 ore: se il latte bevuto è sufficiente dovrebbero essere 5 o 6 (escludendo la prima settimana di vita);
  •  le buone condizioni di salute del bebè che, se è adeguatamente nutrito, dovrebbe risultare tonico, vigile e dal pianto facilmente consolabile.

Come va pesato un neonato per capire se ha mangiato abbastanza latte?

Un tempo si usava pesare il bambino prima e dopo la poppata per verificare subito quanto latte avesse ingerito, un metodo che attualmente viene del tutto sconsigliato. Questo controllo, infatti, può trarre in inganno, in quanto le poppate del neonato e la loro entità nell’arco della giornata variano: alcune sono in realtà dei piccoli spuntini, mentre altre risultano nettamente più consistenti. Inoltre, la composizione del latte materno può cambiare in modo rilevante nel corso delle 24 ore e, a seconda dei casi, essere più ricca di grassi oppure meno nutriente.

Per queste ragioni è preferibile verificare l’aumento ponderale del bambino solo una volta alla settimana: il valore complessivo fornito da questo controllo terrà conto di tutte queste variabili garantendo un’indicazione più fondata.

 

 

 
 
 

In sintesi

Cosa influisce sulla produzione di latte?

Nel corso dell’allattamento il bambino potrebbe evidenziare un’interruzione dell’aumento di peso o un calo dello stesso. In assenza di disturbi specifici, questa variazione potrebbe derivare da una riduzione della produzione di latte a sua volta associato a vari fattori. Tra i più frequenti figurano:

  • la diminuzione del numero delle poppate per lo più dovuta all’abbandono dell’allattamento a richiesta (che prevede di attaccare il bimbo ogni volta che lo richiede attraverso il pianto), che quindi si consiglia di mantenere, oppure all’inserimento di qualche aggiunta di latte artificiale o camomilla (come già indicato, se cala la suzione cala anche la produzione);
  • la presenza di ragadi dolorose che si formano sul capezzolo: rendendo più difficoltosa la poppata e favorendo un attacco scorretto al capezzolo da parte del piccolo, influiscono sul buon esito della poppata.

In ogni caso, a fronte di un arresto dell’aumento ponderale o di una diminuzione del peso del bebè, è sempre necessario consultare il pediatra affinché si accerti dell’assenza di altri disturbi.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dopo 4 maschietti arriverà la bambina?

16/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina.   »

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti