Milk sharing: l’allattamento condiviso 2.0

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 14/06/2019 Aggiornato il 14/06/2019

Un tempo c’erano le nutrici, ora le donne che producono latte in eccesso lo condividono online: ma quanto è sicuro questo milk sharing?

Milk sharing: l’allattamento condiviso 2.0

In passato c’erano i fratelli di latte, neonati che venivano allattati da una stessa balia alla quale era affidato il compito di nutrire con il proprio latte materno bambini altrui, oltre i propri. Oggi questa pratica è tornata in auge, anche se in chiave più moderna, con il milk sharing appunto.

In vendita online

Si chiama milk sharing e a praticarlo sono le donne che producono più latte di quanto ne serva al proprio bambino e che, quindi, decidono di venderlo a chi ne ha bisogno. È in rete che si trova in vendita il latte materno e, dal giro di acquisti online effettuati, si nota subito che rappresenta un mercato florido e in continua espansione.

Senza esami medici e regolamenti

È un fenomeno talmente in crescita che se ne è occupata anche la Pediatric academies societies (Pas) in un meeting a Baltimora, negli Stati Uniti. I ricercatori del Cohen’s Children Medical Center di New York hanno messo in guardia avvertendo che queste interazioni via Internet sono a rischio perché prive dei regolamenti e degli esami medici che una volta le accompagnavano. I pediatri dovrebbero essere consapevoli del risorgere di questa pratica e incoraggiare piuttosto la condivisione del latte attraverso le apposite banche.

Meglio le banche del latte

Esistono infatti le cosiddette “banche del latte”, strutture sanitarie di norma correlate ai reparti di terapia intensiva e di patologia neonatale degli ospedali pubblici, che rispondono proprio al bisogno di latte materno. In Italia le banche del latte sono gestite dal’AIBLUD (Associazione Italiana Banche del Latte Umano Donato), un’associazione onlus che promuove l’allattamento e la donazione del latte materno e svolge anche un ruolo di coordinamento di tutte le banche. 

 
 
 

DA SAPERE

LE REGOLE DA RISPETTARE PER LE BANCHE

La donazione alle banche del latte può avvenire solo se: la donna è in buona salute e non rischia di trasmettere con il latte sostanze tossiche come droghe, farmaci, fumo di sigaretta; gli screening infettivologici (per Hiv, epatite B e C, sifilide) sono risultati negativi.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

Beta h-CG che aumentano poco in 8^ settimana: proseguirà la gravidanza?

28/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Una volta visualizzati con l'ecografia l'embrione e il battito del cuoricino non ha più senso continuare a dosare le beta nel sangue, perché il loro andamento a questo punto della gravidanza non è predittivo di nulla.   »

Si può rimanere incinta dopo un unico rapporto?

22/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

In linea teorica, è certamente possibile avviare la gravidanza dopo un unico tentativo, tuttavia va messo in conto che ci voglia più tempo visto che, secondo le statistiche, le probabilità di concepire per ciclo mestruale non sono moltissime.   »

Bimba di tre anni che vuole mangiare solo dolci, pane e latte: che fare?

21/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Le abitudini alimentari si acquisiscono in famiglia: se ai bambini vengono proposti cibi poco sani, come lo sono quelli ricchi di zuccheri, ci si deve aspettare che poi li reclamino. Per aggiustare il tiro, occorre apportare cambiamenti a cui anche i genitori si dovrebbero adeguare.   »

Fai la tua domanda agli specialisti