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Fino a pochi anni fa guardato con diffidenza dalle neomamme, il tiralatte è uno degli accessori più utili per avviare l’allattamento al seno specialmente in presenza di criticità specifiche.
Serve per tirare ovvero aspirare il latte dal seno per poi offrirlo al bambino nel biberon quando, per ragioni diverse, non è possibile attaccarlo direttamente al capezzolo.
Si presenta come un contenitore di plastica ed è dotato di una specie di ventosa che va fatta aderire all’areola (il cerchio pigmentato che circonda il capezzolo). Una volta attivato, esercita una pressione che determina l’estroflessione del capezzolo e, di conseguenza, la fuoriuscita di latte. È uno strumento semplice da utilizzare, purché ne venga scelto uno adeguato e si seguano alcuni accorgimenti.
Quando usare il tiralatte
Il tiralatte occorre soprattutto per aumentare la produzione di latte. Può essere utilizzato anche per fare degli aumenti: per esempio, se il bambino estrae male il latte questo accessorio aiuta a estrarre la quantità di cui ha bisogno.
Il ricorso al tiralatte è consigliato principalmente in caso di:
- nascita prematura del bambino (prima della 37a settimana di gravidanza): ciò determina, di frequente, l’incapacità del piccolo di attaccarsi al capezzolo con la forza e per il tempo sufficienti ad assicurargli l’adeguato nutrimento;
- rientro al lavoro nel corso dell’allattamento: ricorrendo al tiralatte è possibile preparare delle scorte da offrire al bimbo mentre la mamma non è a casa;
- disturbi al seno stimolati dall’allattamento naturale: tra questi i più comuni sono: 1) le ragadi, piccole ferite dolorose che si sviluppano sul capezzolo di solito a causa dello scorretto attaccamento del bebè; 2) l’ingorgo mammario, ovvero l’ostruzione dei dotti galattofori (i sottili canali in cui fluisce il latte); 3) la mastite, l’infiammazione (o in alcuni casi l’infezione) dei dotti galattofori.
Come utilizzarlo
L’utilizzo del tiralatte non è poi così complesso, ma per imparare e acquisire dimestichezza con questo accessorio è meglio non aspettare l’ultimo momento e prendersi del tempo per esercitarsi.
Non esistono regole precise perché ogni donna estrae il latte quando e come si sente più a proprio agio. Tuttavia, ci sono degli accorgimenti da tenere presenti che permettono di non commettere errori.
Prima di attaccare la coppa è utile massaggiare il seno e applicare un impacco caldo-umido. È importante mettersi comoda e, solo quando ci si sente in una posizione confortevole, procedere applicando la ventosa alla mammella. La coppa deve aderire perfettamente alla pelle e il capezzolo deve essere bene inserito. A questo punto si aziona la pompetta con la mano oppure si mette in moto il dispositivo se è elettrico. Sul foro del capezzolo si crea una pressione che, più o meno come la bocca del neonato, aspira il latte e attraverso il tubo in dotazione lo trasferisce nell’apposito contenitore.
Quando si usa il tiralatte bisogna cominciare a tirare molto piano, aumentando progressivamente l’intensità. Attenzione: il latte potrebbe non iniziare a defluire subito, specialmente se si tratta delle prime volte, e quindi bisogna essere pazienti. Col trascorrere del tempo e dopo un certo numero di estrazioni il latte aumenterà. Pompaggi frequenti, che svuotano completamente la mammella, tendono a stimolare la produzione da parte della ghiandola mammaria.
Durante l’utilizzo si può leggere, ascoltare musica o guardare un programma rilassante in televisione. Ci sono anche alcune mamme che riescono a usare in modo più efficace il tiralatte da un seno se all’altra mammella è attaccato il neonato. In questo caso la suzione del piccolo, il contatto pelle a pelle e l’affettuosa intimità stimolano la produzione di ossitocina e quindi favoriscono la produzione di latte. Ogni “seduta” con il tiralatte non dovrebbe durare più di 15-20 minuti per non affaticare il seno.
Manuale o elettrico
In commercio esistono diversi modelli di tiralatte che si dividono in due macrocategorie: tiralatte manuali e tiralatte elettrici, disponibili a prezzi variabili ma tutti abbastanza contenuti. Sono composti da quattro parti: coppa, contenitore alla base, tubo e pompa (che funziona manualmente oppure a elettricità).
Ma quale scegliere? Meglio il tiralatte manuale o elettrico? Ci sono alcune differenze sostanziali, che prescindono dal semplice funzionamento.
Il tiralatte manuale può essere indicato quando la donna ha intenzione di utilizzarlo saltuariamente. Dovendo essere azionato a mano, esercita una pressione inferiore e quindi non riesce a estrarre grandi quantità di latte. Inoltre, è un po’ più faticoso da usare rispetto al tiralatte elettrico.
Quest’ultimo, alimentato a batterie oppure a elettricità attraverso un cavo, esercita invece una pressione più intensa sul capezzolo e non comporta alcun tipo di fatica alla donna. Proprio perché esercita una maggiore pressione, può essere necessario qualche giorno di adattamento per le donne che hanno capezzoli più sensibili. Alcuni tiralatte elettrici sono dotati di due coppe e consentono di ottenere più latte. La presenza di due coppe rappresenta un plus se si è mamma di gemelli oppure se è necessario preparare più biberon per diversi pasti nel corso della giornata. Il tiralatte elettrico e doppio viene considerato il migliore ed è attualmente il più consigliato dalle puericultrici.
Fare attenzione all’igiene
L’igiene è fondamentale quando si utilizza il tiralatte. La prima cosa da fare è lavarsi bene le mani con acqua e sapone, per evitare di contaminarlo. Dopo ogni utilizzo il dispositivo va smontato e ogni sua parte va pulita con acqua, del detergente delicato e uno scovolino per poi risciacquarla con cura.
I vari componenti vanno anche sterilizzati. Ci sono diversi metodi: il tiralatte può essere sterilizzato tramite bollitura (bastano 5 minuti in acqua bollente), con uno sterilizzatore a vapore, in microonde, in lavastoviglie (posizionandolo nel cestello superiore) o con soluzioni chimiche. Vi consigliamo di seguire sempre le istruzioni del marchio produttore per evitare di rovinarlo
È opportuno prestare attenzione anche alla conservazione del latte. Il latte materno conserva le sue proprietà per 24 ore e può essere conservato in freezer fino a 2-3 mesi. Una volta scongelato va consumato nell’arco delle 24 ore successive e non può essere ricongelato.
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In breve
Il tiralatte è utile specialmente quando il bambino non succhia bene o quando la mamma ha bisogno di aumentare la produzione di latte. Il migliore è il tiralatte elettrico, dall’azione più intensa e meno faticoso da usare. Tutti i tiralatte vanno igienizzati dopo ogni utilizzo.
