Calo nascite: in Italia nascono sempre meno bambini

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 16/01/2020 Aggiornato il 16/01/2020

Nel 2018 sono venuti alla luce solo 439.747 bambini, oltre 18mila in meno rispetto al 2017. Ma perché nascono sempre meno bambini, facendo registrare nel nostro Paese il record di calo nascite?

Calo nascite: in Italia nascono sempre meno bambini

L’Italia è sempre più un Paese per vecchi. I nuovi nati, infatti, continuano a diminuire e il calo nascite è ormai una costante. Basti pensare che nel 2018 sono stati registrati all’anagrafe per nascita solo 439.747 bambini: ebbene, l’anno precedente, le iscrizioni erano state oltre 18mila in più. A scattare la fotografia aggiornata delle nascite nel nostro paese è l’ultimo rapporto Istat “Natalità e fecondità della popolazione residente anno 2018” .

Una situazione preoccupante

Nell’ultimo decennio in Italia i nuovi nati sono diminuiti di 136.912 unità: rispetto al 2008, nel 2018 c’è stato quasi un quarto di nascite in meno, più precisamente il 24% in meno. E questo trend negativo non accenna ad arrestarsi: stando ai dati provvisori relativi al periodo gennaio-giugno 2019, i bambini venuti alla luce nel lasso di tempo considerato sono calati ulteriormente, di quasi 5mila unità rispetto allo stesso semestre del 2018. A calare a picco sono state soprattutto le “cicogne” di coppie di genitori entrambi italiani: nel 2018 sono state 343.169, ossia quasi 140mila in meno rispetto a 10 anni fa.

Un fenomeno complesso

Ma per quali ragioni in Italia si fanno sempre meno figli? Le motivazioni  del calo nascite sono diverse. Innanzitutto, occorre considerare che le donne in età feconda, ossia nella fascia 15-49 anni, continuano a diminuire, proprio per la scarsa natalità. A questo si aggiungono fattori come i lunghi percorsi di studi, la difficoltà a trovare lavoro, le unioni poco stabili, la crisi. E, infatti, l’età media delle donne al primo parto è aumentata di tre anni rispetto al 1995, arrivando a 31,2 anni.  

Il calo nascite riguarda anche gli stranieri

E chi pensa che le sorti della natalità italiana possano essere risollevate dagli stranieri dovrà ricredersi. Infatti, dal 2012 al 2018 sono calati di quasi 11mila unità anche i nati con almeno un genitore straniero. Solo nell’ultimo anno la diminuzione è stata di 2.600 bambini.
Con 96.578 unità, comunque, i figli di coppie miste costituiscono ancora il 22% del totale dei nati.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Le famiglie italiane e straniere fanno sempre meno bambini anche per i pochi aiuti offerti dallo Stato e le difficoltà oggettive a conciliare la cura dei figli con il lavoro.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Fai la tua domanda agli specialisti