Cardiopatie congenite nel neonato: come si scoprono?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 25/08/2017 Aggiornato il 25/08/2017

Con la misurazione dell’ossigeno nel sangue si può sapere subito se un neonato è affetto da gravi cardiopatie congenite

Cardiopatie congenite nel neonato: come si scoprono?

Il test per individuare eventuali cardiopatie congenite si effettua attraverso la rilevazione nei primissimi giorni di vita del neonato della quantità di ossigeno nel sangue arterioso mediante un apparecchio – il pulsossimetro – collegato alla manina e al piede del bebè.

Intervenire il prima possibile

La maggior parte delle cardiopatie congenite può determinare, infatti, una riduzione di questa quantità di ossigeno.  Con questo metodo, sicuro e non invasive, perciò, è possibile rilevare gravi problemi che possono altrimenti rimanere misconosciuti, salvo poi manifestarsi in seguito, determinando serie conseguenze. Più la diagnosi è tardiva, infatti, è più è elevato il rischio di mortalità; la diagnosi precoce invece aumenta le possibilità di intervenire chirurgicamente, con una riduzione della mortalità tra il 15 e il 20%.

Conferme da uno studio su 42.000 neonati

L’efficacia di questo test di screening è stata confermata da uno studio multicentrico cui hanno partecipato 17 diversi centri neonatologici italiani, tra cui l’Unità operativa complessa di neonatologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, e ha coinvolto 42.169 neonati. Lo studio è il primo in Italia su larga scala e tra quelli con la casistica più numerosa effettuati a livello internazionale sull’argomento. Pubblicata recentemente sul Journal of Pediatrics, la ricerca ha evidenziato che l’utilizzo del test prima delle dimissioni dall’ospedale consente di incrementare la rilevazione delle cardiopatie congenite del 71% nei centri nascita di primo e secondo livello. Al Gemelli tale screening viene ormai effettuato gratuitamente da quasi dieci anni.

Sempre più diffuso

Da qualche anno lo screening pulso-ossimetrico è eseguito in tutto il mondo e recentemente è entrato nelle raccomandazioni del Fda statunitense. In Italia non è obbligatorio, i risultati della ricerca sottolineano l’importanza di estenderlo a tutti i centri nascita del Paese.

 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

L’incidenza delle cardiopatie congenite gravi in Italia è di tre neonati su 1.000.

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Arrosticini e paura di aver contratto la toxoplasmosi

22/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

La carne può essere un veicolo di trasmissione del toxoplasma, ma questo vale solo se è poco cotta. Se viene cucinata a una temperatura superiore ai 70 gradi il rischio viene scongiurato.   »

Sanguinamento in 9^ settimana: serve il riposo assoluto?

20/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Il riposo assoluto nelle prime settimane di gravidanza, prescritto a fronte di un sanguinamento, non ha alcuna utilità e non influisce sull'andamento della gestazione.   »

Psicofarmaci in gravidanza: lo psichiatra dice no (ma sbaglia)

05/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Fortuna vuole che esistano psicofarmaci compatibili sia con la gravidanza sia con l'allattamento quindi non ha veramente alcun senso suggerire alla futura mamma che soffre di ansia, attacchi di panico, depressione di non curarsi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti