Epilessia nei neonati: si può prevedere?

Miriam Cesta A cura di Miriam Cesta Pubblicato il 29/03/2018 Aggiornato il 07/08/2018

Il punteggio di Apgar può aiutare a predire il rischio di epilessia nei neonati o di paralisi cerebrale. Ecco come

Epilessia nei neonati: si può prevedere?

Non solo cercare di capire e interpretare l’efficienza delle funzioni vitali primarie dei piccoli appena nati: l’Indice di Apgar, così chiamato dal nome dell’anestesista statunitense Virginia Apgar che lo ideò negli anni Cinquanta, secondo un nuovo studio può ora aiutare a predire anche il rischio di epilessia nei neonati o di paralisi cerebrale.

La valutazione alla nascita

L’indice o punteggio di apgar tecnicamente consiste in una valutazione delle condizioni del neonato nei primi 5 minuti di vita e prende in considerazione lo stato funzionale di vari organi e certe caratteristiche esteriori. Il punteggio varia tra 0 e 10, dove 10 indica un bambino in piena salute.

Le ultime ricerche

Condotto da un gruppo di ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma (Svezia) e pubblicato sulla rivista scientifica British Medical Journal, lo studio ha messo in evidenza non solo che il rischio di epilessia nei neonati o di paralisi cerebrale aumenta al diminuire del punteggio di Apgar, ma anche che i punteggi poco al di sotto di 10, ovvero del valore massimo totalizzabile, possono essere collegati a un rischio più elevato di incorrere in una diagnosi delle patologie indagate. 

Esaminati oltre un milione di neonati

Per giungere a queste conclusioni i ricercatori hanno esaminato oltre un milione di bambini nati a termine e senza malformazioni tra il 1999 e il 2012. Dall’analisi dei dati è emerso che 1.221 bambini (quindi lo 0,1%) ha sviluppato la paralisi cerebrale, e che rispetto ai bambini con un punteggio Apgar di 10, i neonati con un punteggio di 9 avevano quasi il doppio del rischio di sviluppare questa patologia, mentre un punteggio di 0 era associato a un rischio aumentato di 280 volte.

Anche piccole variazioni contano

La ricerca ha inoltre messo in evidenza che anche piccoli cambiamenti registrati nel punteggio calcolato prima a cinque e poi a dieci minuti dopo la nascita influiscono sui rischi: gli studiosi hanno, per esempio, rilevato che i bambini che avevano registrato un punteggio di 7/8 a cinque minuti salito poi a 9/10 a dieci minuti avevano un rischio più elevato di paralisi cerebrale o di epilessia rispetto ai neonati che avevano avuto un punteggio di 9/10 entrambe le volte.

Basso il rischio assoluto

“Tuttavia – conclude Martina Persson, pediatra e professore associato presso il Dipartimento di Medicina del Karolinska Institutet – è importante ricordare che anche se i rischi relativi sono elevati, i rischi assoluti di sviluppare la paralisi cerebrale e l’ epilessia nei neonati sono bassi. Questo significa che la maggior parte dei bambini con punteggi di Apgar molto bassi non sviluppa queste patologie”.

 

 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

Nei Paesi industrializzati si stima che fino a una persona su 100 abbia una diagnosi di epilessia, molto colpiti i bambini.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

Andamento lento delle beta-hCG, ma il cuoricino batte …

10/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una volta visualizzati con l'ecografo l'embrione e il battito del cuoricino, non serve assolutamente più dosare le beta-hCG, che nulla rivelano sul futuro della gravidanza. Molto meglio attendere il successivo controllo ecografico.   »

Mancanza di autonomia a 41 anni e con un bimbo piccolo

09/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

I disturbi dell'umore sono spesso assolutamente invalidanti per loro precisa caratteristica: non c'è da farsene una colpa, la volontà non c'entra e non basta certo a risolverli.   »

Mancato accollamento: proseguirà la gravidanza?

09/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

A 10 settimane di gravidanza con un feto vitale e che cresce secondo le aspettative ci sono ottime probabilità che la situazione evolva nel migliore dei modi.   »

IgG positive IgM negative: immune o no alla toxoplasmosi?

04/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

IgG positive IgM negative emerse dal toxotest esprimono che la toxoplasmosi è stata contratta in passato, assicurando un'immunità nei confronti dell'infezione.   »

Fai la tua domanda agli specialisti