A cura di “La Redazione”Pubblicato il 19/01/2015Aggiornato il 26/01/2015
In genere si può attendere l'anno di età, ma nel caso ci siano familiarità per problemi agli occhi, occorre anticipare i controlli
Se c’è una familiarità per difetti visivi o malattie oculari si consiglia un controllo entro il primo anno. Nel corso della visita il pediatra oculista:
valuta la presenza di malattie oculari congenite come cataratta, glaucoma, vizi di refrazione elevati, strabismo.
verifica la funzionalità delle pupille e delle vie lacrimali, l’allineamento dei bulbi oculari, la sincronia dei movimenti oculari;
effettua l’esame del fondo oculare e la schiascopia, (un esame della refrazione per rilevare qualsiasi tipo di difetto visivo).
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L'opportunità di anticipare il passaggio dal nido alla scuola materna va valutata tenendo conto di numerose variabili, tra cui il temperamento del bambino e la sua capacità di adattamento. »
Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei. »
Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire. »
In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale. »
Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante. »