Bagnetto al neonato: come farlo

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 20/07/2018 Aggiornato il 25/07/2018

Quando il l bimbo è molto piccolo i neogenitori possono avere qualche difficoltà nell’eseguire le normali operazioni di pulizia. Basta adottare però alcuni semplici accorgimenti per rendere tutto più facile e piacevole

Il bagnetto: pulizia, relax e divertimento

In genere si evita di fare il bagnetto completo al piccolo finché non è caduto il moncone ombelicale. Questo perché il contatto con l’acqua può ritardare il processo di essicamento, e quindi di caduta, del moncone.  In questa fase è meglio, quindi, lavare il bebè “a pezzi” o fargli delle veloci doccette, tenendolo a pancia in giù ed eventualmente proteggendo l’ombelico con una mano. Appena, però, le condizioni del moncone lo consentono… via libera al bagnetto. Con questi accorgimenti.

Le operazioni preliminari

Prima di tutto è importante predisporre l’ambiente. Ecco che cosa fare: 

  • preparare in anticipo tutto ciò che serve: un cambio completo, i prodotti per la detersione e la cura (crema o pasta all’ossido di zinco, olio o latte idratante, forbicine, soluzione fisiologica), accappatoio, garzine e cotone idrofilo;
  • organizzare un piano attrezzato stabile, robusto, dove poter effettuare il cambio del bebè senza doversi allontanare da lui, per prendere ciò che manca;
  • aspettare il rientro del papà o avere accanto qualcuno (la mamma o un’amica) su cui contare, se non ci si sente sicure di farcela:
  • verificare la temperatura dell’ambiente: quella ideale per il bagnetto si aggira sui 23-25 °C. Non vi devono essere spifferi di aria fredda. A questo punto si può spogliare il bimbo, togliendogli anche il pannolino: se si è sporcato, occorre pulirlo dai residui di feci ed effettuare la detersione del sederino e dei genitali, prima di immergerlo nella vaschetta, per evitare di sporcare l’acqua del bagnetto.

In caso di febbre, se si intende utilizzare l’acqua per stabilizzare la temperatura corporea, è meglio fare più bagnetti nella stessa giornata con tempi più ridotti.

Leggi la nostra guida illustrata per fare il bagnetto al tuo neonato.

E alla fine…

Al termine del bagnetto, il bebè va asciugato subito, per evitare che prenda freddo, utilizzando un accappatoio per neonati o un telo di spugna morbida. La pelle va tamponata delicatamente, ma non frizionata. Una volta asciutto, il piccolo può essere scoperto gradualmente, gli si può applicare una crema o un olio idratante prima di rivestirlo. È consigliabile cogliere questa occasione per tagliargli le unghie, poiché, in genere, dopo il bagnetto i neonati sono più rilassati. A questo punto il bebè va rivestito con il cambio completo precedentemente predisposto, in modo da non lasciarlo incustodito. I neonati imparano molto presto a ruotare su se stessi, rischiando quindi di cadere. Inoltre, sarà bene fare attenzione a non mettere oggetti pericolosi alla sua portata, perché, sgambettando e agitando le braccine, può inavvertitamente rovesciare boccette o altro posto nelle sue immediate vicinanze.

Le alternative possibili

Molti bimbi, soprattutto all’inizio, non risparminano manifestazioni di stizza e nervosismo quando vengono immersi nella vaschetta. Altri, anche da grandicelli, manifestano vere e proprie scene di panico. In questo caso è meglio non insistere per evitare che queste paure diventino un motivo di angoscia e trovare la strategia migliore per affrontare la questione.

Per la pulizia del bambino si possono adottare sistemi diversi dal bagnetto, per esempio:

  • lavarlo a pezzi, praticando delle spugnature di acqua tiepida, fino a quando il bimbo non se la sentirà di affrontare un bagnetto completo;
  • fargli la doccina: in questo caso prima si dovrà miscelare l’acqua, verificandone la temperatura con la parte anteriore del polso (non se ne dovrebbe percepire la differenza). Il bimbo va sostenuto sotto l’ascella con la mano della mamma o del papà. È anche possibile lasciargli poggiare i piedi nella vaschetta vuota o farlo stare seduto nella vaschetta vuota, sostenendolo sempre sotto l’ascella. A questo punto si può passare la doccina con un getto molto delicato sulla schiena e, via via, su tutto il resto del corpo, lo si insapona e lo si risciacqua. Infine, si lava velocemente la testina, facendo colare delicatamente il getto dell’acqua sulla nuca, avendo cura di non bagnargli direttamente il viso.
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dopo 4 maschietti arriverà la bambina?

16/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina.   »

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti