Argomenti trattati
Fosse per loro, camminerebbero quasi sempre a piedi scalzi. Altro che calze antiscivolo. La maggior parte dei bambini, infatti, ama sentirsi libero. Invece, le scarpine sono importanti, sia per i primi passi sia in seguito. In certe situazioni, però, si possono sostituire con le calze antiscivolo: più pratiche e comode.
Isolano dal pavimento
Le neomamme, spesso, sono attratte delle calze antiscivolo perché sono colorate, allegre, divertenti, belle. Non appena il bambino comincerà a camminare, però, ne apprezzeranno anche la praticità. Se nei primi mesi si usano solo in inverno, aiutando a proteggere i piedini del bebè, via via che il piccolo cresce servono anche a isolare dal freddo e dall’inevitabile sporco del pavimento, in ogni stagione.
Diminuiscono il rischio di caduta
Quando il bimbo inizia a muovere i primi passi in genere fra i 10 e i 18-20 mesi, è bene farlo camminare il più possibile scalzo. In questo modo si favorisce il rafforzamento della muscolatura e la corretta formazione dell’arco plantare. Tuttavia, non tutte le situazioni e non tutti gli ambienti consentono di lasciare i piedini liberi. In casa, soprattutto sulle superfici particolarmente fredde e sui pavimenti lisci, è consigliabile far indossare al piccolo le calze antiscivolo: in questo modo, i piedi non sono troppo costretti, ma il bebè non rischia di perdere l’equilibrio e di scivolare o di avere troppo freddo. Anche quando va a casa degli amichetti o dei nonni si può optare per questa soluzione, in genere amata dai bambini perché confortevole.
Anche per i bimbi più grandi
Con il passare del tempo, le calze antiscivolo non perdono i loro “benefici”, anzi: è consigliabile utilizzarle anche quando i bambini sono più grandicelli, per proteggerli dal contatto con superfici fredde e scivolose.