Come insegnare ai bambini a pulirsi il sederino e a prendersi cura dell’igiene intima

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 22/08/2023 Aggiornato il 22/08/2023

Insegnare ai bambini a pulirsi il sederino dopo essere andati in bagno e a prendersi cura dell’igiene intima è un passaggio chiave per la loro autonomia e per la vita di relazione. Vediamo allora insieme quando e come fare per far apprendere ai bambini in modo semplice i gesti base per pulirsi da soli

Ecco alcuni semplici ma efficaci consigli per insegnare ai bambini a pulirsi il sederino da soli e ad avere cura della propria igiene intima

Via via che il bimbo cresce è normale che i genitori si chiedano come insegnare ai bambini a pulirsi il sederino, nel modo più semplice possibile, dopo essere andati in bagno e come prendersi cura della propria igiene intima. Sono questi, infatti, due momenti chiave per lo sviluppo dell’autonomia. Vediamo, quindi, insieme innanzitutto quando è il momento giusto per cominciare a farlo e le strategie più efficaci per rendere i piccoli indipendenti nella pulizia del sederino e nell’igiene intima.

Come insegnare ai bambini a pulirsi il sederino

L’educazione all’autonomia parte dall’insegnamento di gesti semplici ma molto importanti in vista della crescita e dell’acquisizione dell’autonomia. Uno di questi è pulirsi da soli il sederino, un momento basilare perché i piccoli possano essere del tutto indipendenti quando sono lontani da casa, soprattutto in previsione dell’ingresso alla scuola elementare. Si deve partire dal presupposto che il passaggio dal pannolino all’uso prima del vasino e poi del wc come fanno i grandi, è già una sfida che richiede tempo e pazienza, sia per i genitori ma anche per i piccoli. E lo è ancora di più completare l’operazione arrivando a pulirsi da soli il sederino per giungere alla fine, non prima dei cinque-sei anni, a prendersi cura in maniera autonoma della propria igiene intima.
Il primo consiglio rivolto ai genitori è sempre quello di avere calma e pazienza: qualsiasi fase di passaggio, qualsiasi acquisizione di gesti e comportamenti non rappresenta un passaggio rapido e indolore per i bambini. Richiede da parte loro un notevole sforzo di adattamento e proprio per questo è importante che i genitori vivano questi momenti come fasi lunghe che possono prevedere passi in avanti ma anche passi indietro, da accogliere senza arrabbiarsi e senza rivolgere al piccolo rimproveri o sgridate.

A che età i bambini si puliscono da soli?

Il primo passaggio chiave per i genitori quando devono insegnare ai bambini a pulirsi il sederino è tenere conto che è sempre basilare assecondare i loro ritmi, senza sforzarli nel tentativo di renderli autonomi il prima possibile. È sempre importante procedere passo per passo senza forzare i tempi, seguendo il naturale processo evolutivo dei bambini.

Anche l’igiene personale segue una serie ben precisa di passaggi che vedono le cure verso le zone intime agli ultimi posti. Se attorno ai due anni e mezzo il piccolo è ormai in grado di lavarsi le mani e i denti, attorno ai tre anni inizia a lavarsi la faccia tutti i giorni in modo autonomo. Ed è sempre attorno ai tre anni che si può cominciare ad insegnare ai bambini a pulirsi le parti intime da soli dopo la pipì, con una salvietta o con la carta igienica. Dai quattro anni il bambino può cominciare ad andare in bagno da solo  gestendo in autonomia tutte le fasi dopo la pipì, mentre può avere ancora bisogno di aiuto per quelle più complesse come pulirsi il sederino. Dai cinque anni in su il bambino arriva ad essere del tutto autonomo nella pulizia del sederino e può iniziare anche a prendersi cura, magari sotto l’occhio dei genitori, della propria igiene intima. È importante che i bambini arrivino a quest’ultimo passaggio prima dell’entrata alla scuola elementare quando si troveranno a passare buona parte della giornata fuori casa, lontano dai genitori.

Come insegnare ai bambini a pulirsi il sederino in modo semplice?

Perché i bambini possano imparare a pulirsi il sederino da soli è basilare che capiscano quanto il gesto sia importante. Mamma e papà possono quindi cominciare proprio da lì. Quando ancora i figli non sono autonomi nella pulizia è utile che i genitori, mentre procedono con i gesti di igiene quotidiana, sottolineino verbalmente la loro importanza per la salute e la buona convivenza. Quando arriva il momento di insegnare ai bambini come pulirsi il sederino occorre cercare di farlo nel modo più semplice e divertente possibile, adottando quei piccoli trucchi che possono facilitare il compito e in cui in genere i genitori sono piuttosto abili. Seguire alcuni step può essere comunque d’aiuto per semplificare il tutto.

Spiegare l’utilizzo della carta igienica

È il primo passaggio che per i piccoli può risultare non del tutto scontato. Innanzitutto, serve far capire quale è la giusta quantità di carta da usare, visto che tirare il rotolo può essere sicuramente un gioco divertente per i piccoli. Una blogger statunitense ha avuto un’idea geniale: ha messo sotto al porta-rotolo a parete un adesivo colorato con scritto: “Tu non puoi passare!”. Il bimbo così può svolgere il rotolo e prendere tanti strappi fino a raggiungere al massimo quella linea, ma non oltrepassarla. È importante che i bambini capiscano che devono usare la carta igienica ben piegata, passandola tra le due natiche e non all’esterno. Va spiegato poi che, una volta sporcata la carta, occorrere prenderne un altro pezzettino e proseguire così per 2-3 volte finchè si nota che si è ben puliti. Va sottolineato poi che alla fine dell’operazione è importante tirare lo sciacquone accertandosi che il wc sia pulito.

Dare spiegazioni su come si deve procedere

I bambini devono sapere che il sederino va sempre pulito dall’interno verso l’esterno: questo per evitare che batteri dell’intestino si posizionano e proliferino nelle parti intime provocando arrossamenti e infezioni. Per la stessa ragione va sottolineato ai piccoli che è importante, dopo essersi puliti il sederino, lavare bene le mani con il sapone o il detergente liquido.

Fare una dimostrazione pratica

I bambini imparano per imitazione. Vedere concretamente come ci si pulisce il sederino rende l’operazione subito più comprensibile e facile da riprodurre. Lo si può fare usando una bambola oppure un orsacchiotto. La fantasia premia sempre in questi casi. In una scuola dell’infanzia in Giappone, una maestra per insegnare ai bambini a pulirsi il sederino si è seduta su una sedia con due palloncini legati dietro a simboleggiare il sedere. Anche i bambini alle sue spalle avevano due palloncini legati dietro la schiena. L’insegnante ha quindi mostrato ai piccoli quanta carta igienica prendere, come piegarla per non sporcarsi e ha visualizzato il classico movimento della pulizia fronte-retro.

Iniziare con le salviettine umide

Ci sono bambini che imparano velocemente e altri che hanno bisogno di maggior tempo e magari di qualche aiuto in più. Se vi rendete conto quindi che il bimbo ha difficoltà nella gestione della carta igienica provate inizialmente a fargli usare le salviettine umidificate che permettono una pulizia più veloce e facile. Nell’arco di poco tempo diventerà anche per lui semplice passare alla carta igienica.

Lasciare che sperimenti da solo

È importante controllare che i bambini si puliscano bene il sederino, ma è altrettanto importante lasciare che si muovano in autonomia. Non ponetevi, quindi, nell’atteggiamento di un giudice verificando quello che fanno e magari rimproverandoli se non l’hanno fatto a dovere. Mettete il bimbo nella condizione di avere facilmente a disposizione tutto quanto gli serve per pulirsi il sederino e lasciate che ragioni da solo su cosa deve fare e come deve procedere. Se non è pulito come dovrebbe, consigliateli di procedere di nuovo, magari con l’aiuto di una salviettina umidificata. E quando tutto è andato per il verso giusto premiatelo con un sonoro apprezzamento.

Come insegnare ai bambini a prendersi cura dell’igiene intima

La pulizia del sederino dovrebbe sempre terminare con il lavaggio delle parti intime. È un’operazione che i genitori tendono in genere a delegare con ritardo ai bambini per timore che il gesto non sia fatto come di dovere. In realtà, è importante che dopo i cinque anni i piccoli siano del tutto autonomi quando vanno in bagno, non solo nel pulirsi con la carta igienica ma anche nel lavarsi.

I passi per insegnare questo processo dovrebbero partire presto facendo prendere confidenza con il bidet già da piccoli, lasciando che i bimbi si dispongano a cavalcioni magari anche solo per giocare. Quando sono più grandicelli e arriva il momento di lavarsi da soli è importante, ancora una volta, che i genitori spieghino con attenzione l’importanza di questo gesto. Far capire ai bambini quanto sia importante farsi un bidet dopo ogni evacuazione è un passaggio importante nel quale i piccoli possono essere accompagnati e supervisionati all’inizio, lasciando loro progressivamente sempre più autonomia.

Basilare è spiegare le modalità corrette di esecuzione del lavaggio che, soprattutto nel caso delle bambine, va fatto con un movimento da davanti verso dietro e mai il contrario per evitare che batteri e germi delle feci possano raggiungere i genitali e causare infezioni e irritazioni. Ai maschietti è, invece, opportuno insegnare a evitare manovre troppo brusche.

Va spiegato poi che serve usare un detergente intimo, ma che non si deve esagerare nelle dosi e che occorre sciacquarsi bene dopo l’utilizzo. Compito dei genitori è ovviamente quello di proporre ai bambini detergenti molto delicati, formulati in maniera apposita, nella lista degli ingredienti e nel pH, per adattarsi alle esigenze delle zone intime dei più piccoli.  Anche la temperatura dell’acqua è importante: occorre infatti evitare che i bambini si procurino irritazioni e arrossamenti usando acqua troppo calda. Perché i bimbi raggiungano un’autonomia nella regolazione della temperatura dell’acqua si può iniziare dando loro una ciotolina o un bicchierino (sempre rigorosamente di plastica per evitare che possa rompersi e far male al bimbo) perché il piccolo possa controllare che l’acqua non sia troppo calda prima di versarla sulle zone intime.

Anche imparare ad asciugarsi è un passaggio importante verso l’autonomia. Occorre far capire ai bambini che questo gesto richiede attenzione, perché l’umidità residua può favorire il proliferarsi dei batteri. Si può, quindi, lasciare a disposizione dei piccoli un asciugamano personale, spiegando che ognuno deve sempre avere il proprio. L’asciugamano dovrebbe essere molto morbido e con una fantasia adatta ai piccoli, magari con i loro eroi e i personaggi dei cartoni animati preferiti, in modo che risulti più divertente l’utilizzo. Il passaggio successivo? Far capire ai bambini che l’igiene intima non va fatta solo dopo essere andati in bagno, ma rientra in un contesto di cura personale che richiede un’attenzione quotidiana. Ovviamente è importante che le azioni di igiene vengano sempre presentate come naturali, spiegando la loro importanza in modo sereno, con parole semplici ma chiare che i piccoli possano capire facilmente. È sufficiente individuare poche e semplici regole come quella di lavarsi le parti intime ogni mattina e di farlo dopo essere andati in bagno, vigilando finchè questi gesti siano diventati abitudini consolidate.

 

 
 
 

In sintesi

Insegnare ai bambini a pulirsi da soli il sederino è uno dei compiti che i genitori devono assolvere per portare i piccoli verso la completa autonomia. Per farlo è importante innanzitutto rispettare i giusti tempi senza avere la fretta che i piccoli facciano tutto subito da soli e in modo corretto. Armandosi di pazienza, e di tempo, i genitori dovrebbero trasmettere con l’esempio l’importanza di una corretta igiene intima insegnando in modo semplice prima come pulirsi il sederino dopo essere andati in bagno e poi come lavarsi. Può volerci del tempo ma l’obiettivo è arrivare a fare in modo che i piccoli siano autonomi nella pulizia del sederino per il momento in cui inizieranno la scuola elementare. E per insegnare ai bambini a pulirsi il sederino ben vengano piccole strategie come quella di fare dimostrazioni pratiche su una bambola o su un orsacchiotto.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Fratello e sorella (solo da parte di madre) possono avere figli sani?

22/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

I figli di consanguinei hanno un alto rischio di nascere con anomalie genetiche e disturbi del neurosviluppo. Questa è la principale ragione per la quale nelle società organizzate sono vietate le unioni tra parenti stretti.   »

Dopo un aborto spontaneo quanto tempo ci vuole per cominciare un’altra gravidanza?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Se un primo concepimento è avvenuto in pochi mesi, ci sono altissime probabilità (addirittura il 100%!) di avviare una nuova gravidanza entro sei mesi dall'aborto spontaneo.   »

Si può ridatare la gravidanza una seconda volta?

14/06/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La ridatazione ecografica può essere eseguita una volta sola nel primo trimestre (quando c'è più di una settimana di differenza tra il calendario ostetrico e le dimensioni effettive del feto), dopodiché se il bambino risulta più piccolo dell'atteso non si può più attribuire il dato a un concepimento...  »

Fai la tua domanda agli specialisti